«È il tipo di film dal quale ti svegli, al contrario di quello che guardi semplicemente» ha scritto la critica cinematografica e giornalista Stephanie Zacharek sul Time, definendo Alice Rohrwacher come «silenziosamente straordinaria». La Chimera entra ufficialmente nella lista dei best of del Time, grazie a un capolavoro in cui lo sguardo della Rohrwacher è denso di realismo e magia, attraverso uno stile tragico, sensibile, d’impatto. Il film è stato presentato in concorso in numerosi festival internazionali, vincendo diversi premi. In Italia nonostante le 13 candidature ricevute ai David di Donatello – tra cui miglior film, miglior sceneggiatura e migliore regia – non ha ottenuto nessun riconoscimento, scatenando un acceso dibattito sulle motivazioni per cui certi film, nel nostro paese, non hanno proprio mercato.


Un racconto che inizia negli anni Ottanta, dove un gruppo di tombaroli si guadagna da vivere trafugando reperti etruschi. Il crudo realismo scenografico fa da sfondo a un’Italia intrisa di abusi di potere e disperazione latente e che vede il giovane protagonista della vicenda, in una sorta di percorso esistenziale che affronta ogni tipo di tematica, tra cui anche quella dell’amore perduto per la sua «chimera Beniamina», assente eppur presente con lui in ogni situazione e a cui, letteralmente, si ricongiungerà «tramite un filo che scende dal soffitto e da cui uno spiraglio di luce si intravede».

Del resto, ognuno insegue la sua chimera, spesso senza mai riuscire ad afferrarla: ma è proprio in quel limbo, in quella incessante ricerca, che la vita, silenziosa, va avanti. E, come diceva Victor Hugo, «le nostre chimere sono ciò che più ci somiglia. Ciascuno sogna l’ignoto e l’impossibile secondo la propria natura». Nel The Best Movies of 2024 compare anche Rapito di Marco Bellocchio, con 11 candidature ai David e questa volta 5 premi, tra cui miglior sceneggiatura.
info: Time