Va a Francesco Arena il Premio Pino Pascali, di cui l’artista italiano ha vinto la XXVI edizione. Il riconoscimento è stato istituito nel 1969 da Franco e Lucia Pascali in memoria del figlio, tra i protagonisti dell’arte contemporanea italiana del Novecento, a seguito della sua tragica scomparsa in un incidente. Il premio, che conta tra i suoi primi vincitori artisti del calibro di Vincenzo Agnetti e Jannis Kounellis, ha celebrato negli scorsi anni Edward Burtynsky e Nico Vascellari. Per la prima volta, però, con l’edizione vinta da Francesco Arena, la mostra che segue il riconoscimento sarà diffusa nella città di Polignano a Mare, dove il vincitore realizzerà un intervento di arte pubblica curato da Bruna Roccasalva, direttrice artistica di Fondazione Furla, e che sarà inaugurato il 6 luglio 2024.

«Il lavoro di Francesco Arena raggiunge un equilibrio perfetto nel rapporto tra l’opera e l’essere umano. Da autentico scultore, l’artista misura le proprie opere secondo i parametri di rapporto o relazione che esse instaurano con il fruitore. L’approccio di Arena si rivela dunque umanistico e antropologico al contempo, in grado di riportare al centro l’uomo come individuo, ma anche e innanzitutto quale parte attiva di un ambiente, in termini di relazione spaziale e comportamento». Questa la motivazione che ha fornito la Commissione del Premio Pino Pascali, presieduta da Giuseppe Teofilo, direttore artistico della Fondazione Pascali, e composta dallo storico dell’arte Francesco Guzzetti e da Nicoletta Lambertucci, curatrice alla Tate Modern.
«La sua capacità di ripensare i codici della scultura – hanno aggiunto dalla Commissione – attraverso una pratica che si apre a contaminazioni con ambiti diversi pur restando radicata nella tradizione scultorea, è una testimonianza esemplare di come questo linguaggio sia in grado di rinnovarsi continuamente. Dalla performance alla letteratura, le molteplici commistioni che ricorrono all’interno della sua produzione, scardinano quei codici che vedono le opere scultoree come proposizioni statiche e le proiettano in una dimensione aperta, che trasforma la scultura stessa in un’esperienza».
La mostra che prenderà il via a Polignano a Mare, dal titolo Francesco Arena. 30 altalene, è realizzata in partnership con la XXIII edizione del Festival “Il Libro Possibile”, che si terrà nella stessa città dal 10 al 13 luglio, mentre dal 23 al 27 luglio a Vieste. La collaborazione esprime una sinergia con lo spirito della ricerca dell’artista, che nella sua pratica scultorea inserisce processi ed elementi di ispirazione letteraria, capaci di conferire alle opere un carattere antropologico. che sublima per mezzo della plastica scultorea processi e dati di ispirazione letteraria e che rappresentano la misura dimensionale antropologica del suo lavoro.