Arte Fiera 2025: prime anticipazioni

Tra le novità in cantiere non solo una nuova sezione, ma anche un programma di ospitalità per curatori e direttori stranieri

Arte Fiera ha appena festeggiato i suoi cinquant’anni e guarda già al futuro. Dalla direzione della fiera più longeva d’Italia sono state rilasciate, infatti, le prime anticipazioni per l’edizione 2025. Dopo le celebrazioni storiche della scorsa occorrenza, le novità in cantiere puntano a sviluppare Arte Fiera 2025 in un’ottica più internazionale. Tra queste, una nuova sezione e un programma speciale di ospitalità rivolto a curatori e direttori di museo stranieri.

«Arte Fiera è storicamente un luogo privilegiato per esplorare la scena artistica italiana. La sua ambizione per il prossimo futuro è di rappresentarla sempre meglio, in maniera più dettagliata, con un’attenzione maggiore di prima alle novità. E di farlo non solo per il pubblico italiano, che conosce e ama la fiera, ma anche per quello straniero». Così hanno esordito dalla direzione della fiera di Bologna, che tornerà negli storici padiglioni 25 e 26 dal 7 al 9 febbraio 2025, di nuovo sotto la guida di Simone Menegoi, affiancato da Enea Righi.

Confermato il ruolo di primo piano della fiera nell’attenzionare il panorama artistico italiano, vera vocazione della manifestazione fin dal 1974, con l’edizione 2025 è tempo di guardare anche all’estero. Infatti, accanto alla nuova sezione Prospettiva, uno spazio a cura di Michele D’Aurizio esclusivamente su invito e riservato a gallerie e artisti di ricerca, pensato per ampliare sempre più la proposta emergente della rassegna, Arte Fiera 2025 propone anche un programma speciale di ospitalità rivolto a curatori e direttori di museo stranieri, con lo scopo di rendere la kermesse più internazionale, pur mantenendo il focus sullo scenario italiano. Tra le novità, anche una relativa all’identità grafica, a cura per il terzo anno consecutivo dello studio LeftLoft. Pur non modificando i caratteri iconici del cerchio rosso che contraddistingue la fiera, per la prima volta il logo diventerà tridimensionale e ruoterà nello spazio, oltre a presentare anche colori nuovi.

In continuità con le scorse edizioni, invece, non solo la direzione operativa affidata a Enea Righi e la collaborazione con ANGAMC, l’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, ma anche le sezioni degli ultimi anni. Tra queste, quella principale, che unisce arte storicizzata e contemporanea, Fotografia e immagini in movimento, a cura di Gian Gavino Pazzola, Pittura XXI, curata da Davide Ferri, e Multipli, curata da Alberto Salvadori. Infine, torna anche Percorso, un itinerario che collega alcuni stand delle varie sezioni secondo un criterio tematico, che quest’anno riguarderà l’idea di comunità.