Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, mecenate e collezionista, nonché presidente dell’omonima fondazione, è intervenuta nel quarto panel Collezionismo e Mercato: gli investimenti culturali, nell’ambito dell’ART Symposium, giornata di confronto sui rapporti tra arte e impresa, organizzata da Inside Art e GNAM per i vent’anni della testata. Tra le figure di primo piano del settore a livello internazionale, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo ha tracciato una differenza negli approcci al collezionismo, ricordando come questo debba avere come primo intento quello di valorizzare i talenti.

«Ci sono collezionisti – ha spiegato raccontando la sua personale esperienza – che ancora oggi collezionano come si faceva un tempo, per passione e perché credono nell’arte, puntano sopratutto sui giovani talenti. Vero è che tale figura può influenzare i prezzi sul mercato: io ho iniziato a collezionare installazioni media che certamente non hanno grande valore economico, ma io credo siano comunque opere museali».
Nel suo intervento, la mecenate ha raccontato gli impegni e le linee guida della Fondazione Sandretto. «Il ruolo del collezionista può sembrare passivo ma non è così – ha chiarito – la Fondazione che dirigo svolge adesso anche un ruolo di committenza, come si faceva nei secoli scorsi ed è anche un modo per sostenere gli artisti nel loro percorso. Il collezionista può influenzare ed educare, abbiamo ad esempio rapporti con il Philadelphia Museum. Non sono inoltre contraria al fatto che negli Stati Uniti o in Europa stiano nascendo musei che nascono per la mera passione del collezionista».
L’impegno di Patrizia Sandretto non è limitato alla Fondazione ma anche alla genesi di un comitato che si occupa di arte contemporanea. «Il comitato è nato dieci anni fa – ha spiegato la collezionista – siamo sparsi su tutto il territorio e collaboriamo con moltissime realtà. Siamo tutti collezionisti che abbiamo organizzato e voluto dagli anni ’90 in poi essere più partecipi e aiutare e sostenere gli artisti del nostro Paese. In questo comitato siamo tutti collezionisti, abbiamo un ruolo davvero importante: dobbiamo avvicinarci a un pubblico sempre più ampio».
«Con questo comitato – ha aggiunto – oggi abbiamo un progetto che si chiama “Bel Paese”, che vuole creare un network tra curatori di tutto il mondo e artisti italiani, attraverso iniziative che includono direttori internazionali di musei e artisti italiani che dialogano tra loro, affinché giovani artisti italiani riescano a farsi conoscere. In Italia c’è indubbiamente ancora tanto da fare, ma siamo sulla buona strada: il lavoro più importante per un museo o un collezionista è quello di dare maggiore visibilità a un artista o a un collezionista. Abbiamo un patrimonio meraviglioso e dobbiamo continuare a preservarlo».


Patrizia Sandretto Re Rebaudengo è la fondatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con sedi a Madrid, Torino e Guarene, presidente del Comitato delle Fondazioni Italiane Arte Contemporanea, nonché membro – tra le altre – di istituzioni come l’International Council del Museum of Modern Art di New York, dell’International Council della Tate Gallery di Londra del Council of the Advisory dell’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Lione.