#Panel 3 – Marcello Presicci: «Individuare e connettersi con mondi al di fuori dell’arte»

Il Segretario generale della Scuola Politica "Vivere nella Comunità" spiega la storia della Scuola Politica "Vivere nella Comunità" e la necessità dell'arte di incontrarsi con altre discipline

Marcello Presicci, segretario generale della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, è intervenuto nel terzo panel dell’Art Symposium – la giornata di confronto tra imprese pubbliche e private sul tema della cultura come leva dell’innovazione e dello sviluppo organizzata da Inside Art e GNAM. In questo terzo panel, intitolato La rivoluzione digitale, l’innovazione dalle università alle aziende, Presicci ha raccontato la storia e la genesi della scuola di formazione che rafforza le competenze della futura classe dirigente attraverso un percorso di studi all’insegna dell’interdisciplinarietà, in cui l’arte e la cultura hanno un ruolo di primo piano.

Marcello Presicci, photo Marta Ferro

«La scuola politica “Vivere nella Comunità” – ha spiegato – è nata quattro anni fa: è una scuola di formazione, che rafforza le competenze della futura classe dirigente». Quanto alle ragioni più profonde della nascita di “Vivere nella Comunità”, Presicci ha chiarito come si sia verificata una presa di coscienza diffusa a proposito della «necessità di investire sulle competenze che riguardano i giovani». Infatti, «la scuola nasce attorno ad alcune delle aziende più importanti dello Stato, da Unipol a Poste Italiane con partner altrettanto di rilievo».

Per l’impostazione di “Vivere nella Comunità”, «è stato fondamentale individuare gli aspetti economici più importanti su cui dovrà puntare la futura classe dirigente. Alcuni di essi – ha precisato – pur non strettamente legati all’arte, indicano tre elementi chiave: la difesa del patrimonio artistico italiano, le sinergie pubblico-privato e quelle iniziative che vanno a diffondere la cultura del nostro Paese». Mettendo in campo l’interdisciplinarietà, Presicci ha voluto ringraziare Guido Talarico a proposito della giornata The ART Symposium, il cui principio guida è stato proprio la multidisciplinarietà. «Io ringrazio Guido – ha dichiarato – perché ha creato una rivista, ha avuto modo di legare aziende private a iniziative statali. Abbiamo bisogno di persone che creano spazi di dialogo per mondi diversi: la necessità è quella di individuare mondi al di fuori dell’arte attraverso cui dialogare».

Andando nel profondo dell’iniziativa di cui è segretario generale, Marcello Presicci ha individuato due pensieri chiave da prendere in prestito. «Uno è del Prof. Cassese – ha spiegato – perché il titolo stesso “Vivere nella Comunità” è una sua espressione. Il titolo rimanda a un concetto che spiega come ci si possa occupare della cosa pubblica anche nel privato, e l’idea di federare i manager delle aziende private consente proprio di fare questo. Perciò il titolo indica il DNA della nostra iniziativa. Il secondo pensiero è di Francesco Profumo, perché il nostro progetto rafforza le competenze dei futuri manager con l’ibridazione delle conoscenze e delle competenze. La maggior parte delle volte infatti c’è una conoscenza verticale molto approfondita. Se noi desideriamo che i futuri manager abbiano la sensibilità di produrre iniziative al di fuori dei limiti tradizionali, bisogna investire in più tipologie di formazione. Ed è questo l’obiettivo del nostro progetto».

Marcello Presicci è segretario generale della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, nonché suo membro fondatore. È inoltre un giornalista professionista, manager nel settore della comunicazione, lobbying e relazioni istituzionali, docente della Luiss Business School e consulente media relations per Banca di Verona e Vicenza.

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