Con alle spalle un aprile decisamente ricco di iniziative, dalla settimana dell’arte a quella del design, per non parlare di miart, nel capoluogo lombardo anche il mese di maggio sembra procedere sulla stessa onda, pure se con sembianze meno appariscenti. Appena conclusa, infatti, la settimana dedicata alla cultura civica, il 20 maggio prende il via la Milano Arch Week, quest’anno alla sua sesta edizione.
Tra le istituzioni coinvolte in prima linea, Triennale Milano e il Politecnico di Milano con i rispettivi esponenti: a Stefano Boeri, presidente di Triennale, è stata affidata la direzione artistica della manifestazione, che è invece a cura di Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana, città di Triennale Milano, e Matteo Ruta, docente del Politecnico, con la collaborazione di Joseph Rigo.
Milano Arch Week, un’edizione sull’architettura debole
Con un omaggio implicito a due figure scomparse di recente, il filosofo del Pensiero debole Gianni Vattimo e Andrea Branzi, progettista di una Modernità debole e diffusa, la settimana milanese dal 20 al 26 maggio avrà l’architettura debole al centro delle sue riflessioni. Infatti, rimarcando la continuità con la precedente edizione dedicata al tema delle periferie, Milano Arch Week 2024 esplorerà le modalità con cui la progettazione può instaurare un dialogo con la cittadinanza, assecondandone bisogni e aspettative e, di conseguenza, sottolineando il potere abilitante dell’architettura in un processo di riattivazione culturale e sociale della città.

Il presupposto delle riflessioni andrà individuato, allora, in una particolare concezione di città, intesa come un ecosistema composto da piccoli elementi da valorizzare con percorsi alternativi. In un cambiamento di prospettiva sulla realtà urbana, con lo scopo di ascoltare le voci di tutta la comunità, l’architettura viene immaginata come un canale privilegiato con cui ascoltare e, di conseguenza, rispondere a una domanda variegata. La settimana milanese sarà dedicata proprio a questi temi. Per parlarne, sono stati invitati nel capoluogo lombardo esperti internazionali, dagli architetti ai designer, fino ai professionisti di urbanistica e paesaggio.
Gli eventi e le novità da non perdere
La maggior parte delle iniziative si svolgerà tra gli ambienti del Politecnico e quelli di Triennale. Tra questi, oltre all’inaugurazione ufficiale che si terrà al Politecnico il 20 maggio alle ore 17.30, sono in programma diversi incontri con architetti internazionali, a partire da Lina Ghotmeh (20 maggio, ore 18.30, Politecnico di Milano), architetta di origine libanese con base a Parigi, autrice del progetto nel 2023 del Serpentine Pavilion e promotrice di una visione dell’architettura come forza gentile che specchia la città nella sua storia, a Michel Desvigne (26 maggio, ore 18.00, Triennale Milano), architetto paesaggista e urbanista francese che, con la progettazione di parchi, spazi pubblici e piani urbani realizzati in tutto il mondo, esplora il rapporto tra forma della città, spazio urbano e natura.
Accanto agli interventi, come anche quelli di Peris+Toral Arquitectes (24 maggio, ore 18.00, Triennale Milano), studio di Barcellona che sperimenta sulle tipologie dell’housing sociale contemporaneo, e Boonserm Premthada (23 maggio, ore 18.00, Triennale Milano), fondatore del Bangkok Project Studio, il cui lavoro riflette sull’ambiente, coniugando la sostenibilità alla cultura materiale e alle tecniche costruttive, emergono iniziative di partecipazione cittadina. In particolare, anche quest’anno è stata lanciata una call rivolta a tutti, dalle cooperative agli artisti, per mettere a punto una ricognizione delle attività presenti sul territorio e di ascolto rispetto agli interessi degli abitanti della città.

Novità di questa edizione è il format As strong as you can, una sequenza di racconti in cui progetti giovani mettono in evidenza l’orizzonte plurale della contemporaneità, in cui fragilità e debolezza ridefiniscono le prospettive e i confini dell’architettura. L’iniziativa, che si svolgerà nelle giornate del 25 e 26 maggio nel Salone d’Onore in Triennale, consisterà in una serie di speed talk sui nuovi significati dell’architettura. Tra gli eventi, anche l’inaugurazione di una mostra. Si tratta della retrospettiva in Triennale dedicata a Gae Aulenti (1927-2012), realizzata in collaborazione con l’Archivio Gae Aulenti e curata da Giovanni Agosti con Nina Artioli, direttrice dell’Archivio Gae Aulenti, e Nina Bassoli, aperta al pubblico dal 22 maggio 2024 al 12 gennaio 2025.
info: milanoarchweek.eu