La magia delle poesie di Gabriele Tinti, lette dall’attore Willem Dafoe nel Pantheon

Nella Giornata mondiale della Poesia, il Pantheon ha ospitato un gruppo di persone per assistere al reading dell'attore di "Povere Creature"

Rimbombano nel silenzio e vanno a scaldare le algide mura del Pantheon le parole dell’attore Willem Dafoe che il 21 marzo, nella Giornata mondiale della Poesia, ha offerto a un pubblico ristretto una magistrale recitazione di alcuni versi scritti da Gabriele Tinti (Jesi, 1979).

In uno spazio senza tempo, il tempio degli dei, ricolmo di spiritualità sacra e profana e vicino ai corpi di grandi figure del passato, le parole lette da Defoe hanno rievocato, in una forma di confessione o di “preghiera tormentata”, come Tinti stesso la definisce, storie passate ispirate al sacrificio dei martiti cristiani, le cui reliquie, così vuole la tradizione, sono state portate sotto l’altare maggiore.

Confessions, questo appunto il titolo delle poesie, si focalizza soprattutto sui martiri cristiani che a Roma hanno trovato la morte come San Lorenzo, San Sebastiano, San Pietro e San Paolo e prende spunto anche dalle opere di Annibale Carracci, il “Cristo coronato di spine”, dipinto appoggiato sul catafalco del pittore al Pantheon e di Raffaello Sanzio, anch’egli sepolto nel tempio. Il dipinto di Raffaello che evocato è la “Trasfigurazione”, rimasto incompleto e posto sul letto di morte del grande artista.

Da diversi anni Gabriele Tinti, poeta, scrittore e critico d’arte italiano, compone poesie ispirate alle opere d’arte, all’interno dei più importanti musei del mondo, tra cui LACMA, J. Paul Getty Museum, British Museum, Metropolitan Museum of Art. I suoi reading poetici, oltre all’aura magica che sprigionano nello spazio in cui si svolgono, hanno la capacità di dare nuova vita alle sculture antiche, coinvolgendo gli spettatori in una dimensione diversa e inaspettata rispetto a quella della narrazione storica.

Oltre a Willem Dafoe, Tinti ha coinvolto personaggi del calibro di Malcolm McDowellJoe MantegnaMarton CsokasRobert DaviBurt YoungFranco NeroKevin Spacey, Alessandro HaberStephen FryJames CosmoMichele PlacidoJamie McShane e Vincent Piazza.

Grazie alla sua scrittura ecfrastica, Tinti è stato nominato poeta residente del Museo Nazionale Romano per il 2024 e che è stata raccolta in un volume – “Rovine” – per i tipi di Eris Press (Londra/New York) e Libri Scheiwiller/ 24 Ore Cultura (Milano).