Kunsthaus Tacheles: storia di nascita, morte e rinascita

Il Kunsthaus Tacheles negli anni, ha avuto animi diversi: galleria commerciale, sede delle SS, centro artistico e oggi museo super-chic

Il Kunsthaus Tacheles è un luogo che racconta una storia, quella di un edificio a cinque piani nel cuore pulsante di Berlino, che diventa dopo la caduta del muro, una casa occupata da artisti, un agglomerato di arte, creatività e controcultura. L’edificio, costruito tra il 1907 e il 1908, nel 1941 diventerà sede centrale delle SS. Con la fine della guerra, vennero poi presentati diversi piani di demolizione, con le autorità della Germania Est che ne avevano ordinato l’abbattimento definitivo. Cade finalmente il muro e solo 3 mesi dopo nel 1990, in un clima libero e spensierato, un gruppo di attivisti occupa questa struttura: nasce il Kunsthaus Tacheles, un messaggio di libertà e rinascita per il mondo dell’arte tedesco e mondiale, qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la scena culturale di Berlino.

Un centro d’arte indipendente che ben rappresentava l’euforico spirito di chi i confini, li aveva visti crollare davvero. Tra i protagonisti il giovane studente Jochen Sandig, che propone anche il nome dell’iniziativa riprendendo termine yiddish tacheles che significa “parlare chiaro” in nome di un’arte libera da ogni forma di accademismo. Per anni il centro è stato dimora di spiriti ribelli, fautori di un’arte che non ammetteva censura, denudata, trasandata e anticonformista. Poi, come spesso purtroppo accade per queste realtà, un lento declino, bruscamente interrotto quando dopo 22 anni, precisamente nel 2012, se ne ordina lo sgombro definitivo, con una flebile resistenza che ben poco riesce a fare. Seguono tempi bui per quel magico luogo, quell’arte che si era impadronita di ogni metro quadrato, sembra essere destinata a morire per sempre.

Finisce il Tacheles, ma non il suo marchio: i nuovi proprietari dell’area, riconoscono infatti il valore storico del brand che utilizzano a scopi di marketing. L’ambiente circostante al luogo viene totalmente rivalutato e Fografiska, noto museo svedese di fotografia contemporanea, decide di aprire proprio lì una nuova sede, inaugurata nel settembre 2023. Lo studio di architettura svizzero Herzog & de Meuron cerca – in questo nuovo progetto molto più chic e meno underground – di preservare invano l’area limitrofa e l’animo dell’edificio. Secondo molti però il risultato non è così ben riuscito, in un senso di straniamento e nostalgia che solo chi ha conosciuto il Tacheles negli anni di gloria può capire. Lo spirito del vecchio Tacheles è morto, così come le idee di coloro che nel tempo lo hanno abitato. Il simbolo di libertà che per anni ha rappresentato però, vive ancora nella memoria di chi lo ha respirato, così come i segreti che quelle mura, seppur ora in altre vesti, ancora tacitamente custodiscono.