Da Rosso20sette un viaggio a ritroso nella storia della street art

Da Laika a Keith Haringe e passando per Obey, la mostra da Rosso20sette racconta i nodi di quarant'anni di street art

Rosso20sette Arte Contemporanea presenta ROund trip in tiME: Laika / Shepard Fairey / Keith Haring, un viaggio a ritroso nella storia della street art che inizia negli Stati Uniti nel 2023 e termina, andando indietro nel tempo, nel 1984 a Roma. In apertura sabato 9 marzo, la mostra romana sarà accompagnata da un testo di Edoardo Marcenaro e rimarrà in esposizione fino al 13 aprile 2024.

Punto d’origine della mostra, STATES OF INJUSTICE, il nuovo progetto oltreoceano di Laika, che con una serie di poster e installazioni, getta luce sulle forme di ingiustizia perpetrate negli USA, svelando gli aspetti oscuri della potenza mondiale. Lo street artist ha realizzato questa serie di interventi tra la fine di ottobre e la prima metà di novembre 2023, spostandosi dal Texas alla California, per poi raggiungere il confine messicano, realizzando a Tijuana l’opera finale. Un movimento nello spazio, insomma, a sottolineare come le ingiustizie negli Stati Uniti si manifestino in varie forme: in altre parole, in vari “stati”.

L’esposizione prosegue con le opere di Shepard Fairey, noto come Obey, che compare da Rosso20Sette Arte Contemporanea con tre delle sue maggiori opere. La prima risale al 2008, quando Obey partecipa alla campagna elettorale di Barack Obama, trasformando il volto di uno sconosciuto senatore dell’Illinois in icona dell’arte contemporanea. Da qui, 300.000 poster per invitare a votare Obama con la scritta HOPE che contribuiscono alla sua vittoria e nomina a Presidente degli Stati Uniti.

Otto anni dopo Hope, Obey torna a prendere parte alla campagna elettorale statunitense che porterà alle elezioni di Donal Trump, sostenendo il candidato avversario Bernie Sanders. A differenza dell’opera precedente, Obey interviene il giorno dopo le elezioni, ma il volto del neopresidente americano non compare. Infine, la mostra espone tre ritratti realizzati dall’artista per il progetto “We the People” lanciato dalla organizzazione non – profit Amplifier Foundation. I ritratti sono stati pubblicati a pagina intera sul Washington Post il 20 gennaio 2017 con pagine da staccare dal giornale per essere usate come cartelli oppure attaccate in giro per la città. Ogni ritratto è accompagnato da messaggi: “difendere la dignità” – “più grande della paura” – “proteggersi l’un l’altro”.

A conclusione di una mostra interamente dedicata alla street art e alla sua potenzialità in termini di effetto-sorpresa, compaiono come terza tappa del percorso le opere che Keith Haring espose nel 1984 alla mostra Arte di Frontiera – New York Graffiti, nata dagli studi di Francesca Alinovi, curatrice, storica e critica di arte militante negli anni Settanta e Ottanta, vittima del “delitto della musa del DAMS” di Bologna nel giugno 1983.

La critica incontrava nei primi anni Ottanta i giovani artisti che lavorano per le strade di New York e li portava in Italia. Tra loro c’è Keith Haring, che a Roma realizza un grande murales sulla facciata laterale del Palazzo delle Esposizioni e alcuni graffiti sulle pareti di vetro della linea metropolitana nella tratta tra Lepanto e Flaminio. Da questa esperienza approdano da Rosso20sette due bozzetti dell’artista, uno su carta di block notes, l’altro su un foglio di giornale, che ricordano la semplicità e la grandezza dell’opera di Keith Haring, di cui però non rimane alcuna traccia a Roma, essendo i suoi lavori stati cancellati nel 1992 in occasione della visita del Presidente Gorbaciov.

ROund trip in tiME: Laika / Shepard Fairey / Keith Haring
dal 9 marzo al 13 aprile 2024
Rosso20sette Arte Contemporanea – Via del Sudario 39, Roma
info: rosso27.com

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