Ennio Calabria, addio all’artista che indagava l’esistenza

Ennio Calabria ci ha lasciato, a quasi 87 anni. L'artista è stato fra i pittori più significativi in Italia fra gli anni '50 e '60 del '900

Ennio Calabria si è spento questa mattina a Roma, all’Ospedale Fatebenefratelli. I funerali si svolgeranno lunedì alle ore 11.30 nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo. Nato a Tripoli nel 1937, ha ricevuto nel corso della sua attività numerosi premi e riconoscimenti, partecipando a importanti rassegne che hanno proposto all’estero le vicende dell’arte italiana degli anni ’60. Definito come «un attento testimone del suo tempo», attraverso la sua pittura ne indagava gli aspetti più reconditi, profondi. La sua attività artistica si è sempre posta in linea con il suo orientamento ideologico di matrice marxista.

credit Ansa – Riccardo Antimiani

La sua arte era una forma di conoscenza, una indagine sui lavoratori e sulla loro voglia di riscatto. Ma non solo: dalla religione all’esistenzialismo, dalla politica sino alle ultime riflessioni su un’Italia smarrita. Un figurativismo visionario compresso tra forza del colore e potenza pittorica, un’interrogarsi su sé stesso e su ciò che gli stava attorno. Tra le ultime esposizioni di Ennio Calabria, la rassegna antologica a Palazzo Cipolla Verso il tempo dell’essere. Opere 1958-2018 fortemente voluta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.

Una grande eredità e un grande insegnamento che l’artista ci lascia. «Non solo dipingere sulla tela è un atto generativo, non solo esprime qualcosa che è mosso da una profonda, particolare e insostituibile necessità, ma è anche uno dei pochi casi in cui la disciplina è in grado di rivoluzionare continuamente se stessa».

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