This Is Not an Exhibition: oltre 100 artisti espongono in Cisgiordania

Gli artisti raccontano la guerra e le sue tragiche conseguenze. Un tributo all'arte scomparsa, distrutta e che non può più essere esposta

Al Palestinian Museum alcune sale espositive sono state interamente dedicata a una nuova rassegna, This Is Not an Exhibition, incentrata sulla tragicità di questo conflitto. Le pareti per l’occasione sono state tinteggiate di blu, per evocare il cielo e il mare di Gaza. Una collezione che presenta un’arte scomparsa o fortemente a rischio, raccontata da oltre 100 artisti, alcuni dei quali protagonisti in prima linea di questo conflitto. È il caso del pittore e fotografo Basel El Maqosui, artista sfollato dalla sua casa a nord di Gaza. Tra i suoi dipinti esposti, uno in particolare rimane impresso. Rappresenta una donna beduina, sua vicina di casa, vestita in abiti sgargianti nonostante la drammaticità della circostanza storica. Colori che continua a indossare, indipendentemente dal momento e dal conflitto.

Celebre il lavoro dell’artista che nel 2014, ma mai così attuale, ha sovrapposto le fotografie provocate dalle bombe israeliane a Gaza, ai quadri di artisti come Picasso, Cezanne, Monet. L’intera esposizione si pone come una profonda riflessione su un tempo che nonostante tutto, è rimasto immobile e sospeso. Gli artisti utilizzano poi sudari funebri come tele mentre le cornici dei dipinti superstiti non esistono più, utilizzate per accendere il fuoco nei campi profughi. L’arte viene così appositamente denudata, resa vulnerabile e inerme. Non più lussuosa protagonista delle nostre vite, ma testimone di morte e sofferenza.

Questa rassegna e le opere d’arte che provengono dalla Cisgiordania, sono portavoce del coraggio e dello spirito indomabile di Gaza, che durante tutti questi anni, si è sempre rialzata. Una mostra assolutamente non convenzionale ma che scuote e fa rabbrividire: «this is not an exhibition», appunto.