Il progetto espositivo è curato da Margherita Musi e vede esposti i lavori di Agata Ferrari Bravo, Ico Parisi, Isabella Ducrot, Santiago Licata, Sofia Bordin. Per l’occasione inoltre sarà presentata un’installazione di Verissima Fonderia Anonima all’interno di Una Vetrina. Ognuno degli artisti presenti in mostra si ispira alle medesime tematiche, inerenti alla narrativa e alle tradizioni popolari. Inevitabile il rimando all’Arts and Craft, con i suoi materiali, innesti di tessuti e miscuglio confuso di stili.
Agata Ferrari Bravo è solita utilizzare nella sua pratica artista un processo di ri-assembramento di oggetti ritrovati che danno origine a nuove e magiche creature. Un ciclo che continuamente culmina con la morte delle stesse opere, che rinascono infinitamente. Ico Parisi, architetto e designer del secolo scorso, è presente con il suo Cesto portapane, che racchiude l’anima folk dell’intera mostra.
Le opere di Isabella Ducrot riescono sempre a raccontare in maniera potente e poetica quella che lei stessa definisce la «trama della vita». Tessuti e diverse tipologie di carta attraversano trame fantastiche e mondi lontani. Santiago Licata espone la serie dei suoi Piccioni: animali di confine tra la sacralità del cielo e la materialità terrena, simbolo in questo caso della sporcizia urbana. Infine i lavori scultorei della giovanissima Sofia Bordin, artista multidisciplinare classe ’98. Le sue realizzazioni sono costruite sul linguaggio elaborato nel 1919 da Annie Besant e Charles Webster Leadbeater, nel loro libro Occult Chemistry. Una rassegna che dunque si propone come un confronto vivo ed esperienziale fra più generazioni, in una sorta di rito di iniziazione. Un dialogo incessante che non solo esplora i diversi linguaggi individuali, ma che si fa promotore di un profondo messaggio collettivo per l’intera comunità.
Il Cigno
fino al 15 aprile 2024
Operativa Arte Contemporanea – Via del Consolato 10, Roma
info: www.operativa-arte.com