Le Domus de Janas candidate come patrimonio dell’UNESCO

Le Domus de Janas sono state ufficialmente candidate dal ministro della cultura Sangiuliano. L'UNESCO accoglie con favore la proposta

Il Ministero della Cultura ha ufficialmente avanzato la richiesta per l’iscrizione delle Domus de Janas nella lista del patrimonio mondiale. L’UNESCO ha accolto con favore la proposta ed è così iniziato il percorso per essere riconosciute parte del patrimonio mondiale. Il ministro della Cultura Sangiuliano afferma: «sono lieto che la Commissione Nazionale UNESCO abbia accolto la proposto del Ministero della Cultura e abbia deciso di presentare le Domus de Janas per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. I 26 siti custodiscono una testimonianza storico-culturale di eccezionale valore universale che ben illustra la ricchezza del patrimonio sardo».

Il 25 gennaio è stata deliberata la presentazione del sito in “Arte e architettura nella Preistoria della Sardegna”. L’approvazione definitiva quindi, riguarderà precisamente le componenti valutate più rappresentative e riferibili probabilmente ai fenomeni geologici dell’ipogeismo e megalitismo.

La candidatura è stata volutamente proposta dall’Associazione centro studi identità e memoria – Sardegna, dall’omonima regione e da ben 37 comuni sardi coinvolti nel progetto. La proposta sarà sottoposta all’attento esame degli organismi del Comitato del Patrimonio Mondiale e solamente nel 2025 al Comitato della Convenzione del 1972, anno in cui proprio in questo ambito è nato il concetto di “patrimonio mondiale”, la cui definizione stabilita era e rimane: «un patrimonio dell’umanità, ufficialmente definito “patrimonio mondiale”, è un luogo che rappresenta delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale».

Conosciute anche come “case delle fate”, le Domus de Janas sono strutture funerarie presenti in ampia parte del territorio sardo. Appaiono visibilmente sia scavate in massi isolati sia raggruppate insieme: alcune di loro presentano all’interno motivi decorati, incisi, dipinti o scolpiti, che ancora oggi mostrano lievi tracce di un colore ormai sbiadito. Il nome di queste costruzioni deriva infatti dall’antica credenza che all’interno vi abitassero proprio delle minuscole fate (o secondo alcuni racconti streghe), le Janas appunto, che filavano oro e proteggevano i bambini durante il sonno. Tra storia e magia il sito archeologico è un importante simbolo della tradizione sarda, testimonianza archeologica della Sardegna Prenuragica, periodo assai ampio che va dal 450.000 a.C. al 1800 a.C.

Ancora una volta l’Italia entrata nell’UNESCO l‘8 novembre 1947, continua a detenere un record per il maggior numero di siti iscritti all’interno della lista e per quelli che ne potrebbero entrare a fare parte, come in questa caso le costruzioni emblema dell’identità sarda.