Tra i padri del Minimalismo, Carl Andre si è spento il 24 gennaio all’età di 88 anni. Ad annunciarne la morte, la galleria di riferimento dell’artista americano fin dal 1964, la Paula Cooper Gallery. «Carl Andre ha ridefinito i parametri della scultura e della poesia attraverso l’uso di materiali industriali inalterati e un approccio innovativo al linguaggio. Ha creato oltre duemila sculture e un uguale numero di poesie nel corso dei suoi quasi settant’anni di carriera, guidato dall’impegno per la materia pura in lucide disposizioni geometriche», ha continuato la galleria.

Originario del Massachusetts, Andre ha trascorso la maggior parte della sua carriera negli USA, pur avendo viaggiato in Europa nel corso degli anni cinquanta. In uno scenario di diffusione dell’Espressionismo Astratto, durante gli anni sessanta l’artista americano è stato uno dei propulsori del nuovo movimento del Minimalismo. Proprio nel 1960 inizia la serie Elements, composta da sculture realizzate con materiali prefabbricati, dai mattoni all’acrilico, che forniscono alle opere – spesso direttamente sul pavimento – forme plastiche e geometriche. Altra serie famosa, Plains and Squares, un insieme di sculture rettangolari in metallo.

Descritto dalle parole di Alessandro Rabottini, il Minimalismo «ha ridefinito il concetto di scultura attraverso una drastica riduzione dei materiali e degli elementi compositivi. Insieme con artisti come Donald Judd, Robert Morris e Dan Flavin, Andre ha portato alle estreme conseguenze i presupposti formali e concettuali che troviamo nell’astrazione geometrica di Piet Mondrian e Kazimir Malevich, nelle tendenze riduzioniste del Costruttivismo Russo e nella scultura di Constantin Brâncuși. Andre introduce nella scultura materiali come il legno, il cemento e l’acciaio nella loro essenza e arrangiati in composizioni geometriche e seriali, rivoluzionando così i concetti di manualità, espressività e narrazione».

Oltre a essere noto per i suoi interventi scultorei, nel 1985 Carl Andre è stato anche al centro di un fatto di cronaca. La morte della moglie Ana Mendieta, causata da una caduta dal 34esimo piano di un edificio newyorkese, ha portato le indagini verso l’artista americano, accusato di omicidio. Alla fine di un processo durato tre anni, Andre è stato assolto per mancanza di prove, ma nell’opinione pubblica persiste il dubbio. Un fatto, questo, che ha influito sulla sua carriera, come la protesta del 2014 in occasione della retrospettiva organizzata dalla Dia Art Foundation.