Caravaggio e Goya a confronto ai Musei Capitolini

Caravaggio e Goya in mostra presso la sala di Santa Petronilla: analogie e differenze nei dipinti dei due grandi maestri

Musei Capitolini

Roma

Dal 12 gennaio e fino al 25 febbraio ai Musei Capitolini presso la sala Santa Petronilla della Pinacoteca sarà possibile vedere a confronto il capolavoro caravaggesco de La Buona Ventura (1597) e Il Parasole di Francisco Goya (1777).

L’esposizione, dal titolo Goya e Caravaggio: verità e ribellione è curata da Federica Maria Papi e accosta il lavoro di due artisti di epoche differenti ed eccezionali interpreti del loro tempo storico, che hanno apportato cambiamenti iconografici rivoluzionari nella storia dell’arte. La Buona Ventura capitolina di Caravaggio era per l’epoca un soggetto originale e insolito ispirato alla commedia d’arte, una scena quotidiana di una zingara che apparentemente sembra voler leggere la mano a un ragazzo. Un’altra versione con la medesima rappresentazione è conservata al Louvre. L’opera di Goya, della sua prima produzione, invece fa parte della collezione del Prado di Madrid e rappresenta due giovani intenti a corteggiarsi: il gioco di ombre che circonda i due ragazzi e la raffinatezza cromatica del dipinto ancora una volta mettono in risalto il talento dell’artista spagnolo.

Caravaggio, La buona ventura, 1597

Nonostante la distanza cronologica i due grandi artisti presentano in questi capolavori diverse analogie. In entrambi i casi un intenso gioco di sguardi da parte del ragazzo, in Caravaggio ammaliato dalla buona ventura che ingannandolo, sembra ricambiarlo; in Goya volto a riparare il volto della ragazza del popolo elegantemente vestita con lo sguardo distratto e lontano. La postura del ragazzo è la medesima e la posa delle mani dei fanciulli di Goya sembra richiamare il quadro caravaggesco. Se però nella Buona Ventura si nota uno scatto dinamico nel momento in cui la zingara sottrae dalla mano del giovane l’anello con la scusa di leggerne la mano, nell’opera di Goya vediamo due personaggi che sembrano essere quasi in posa.

Francisco Goya, Il Parasole, 1777

Ad accomunare i due grandi maestri è anche il tragico esilio negli ultimi anni della loro vita: Caravaggio nel 1606, dopo un’accusa di omicidio fu costretto a fuggire da Roma; Goya in fuga dalla Spagna andò in esilio a Bordeaux, in Francia. L’iniziativa fa parte della proposta della Sovrintendenza inerente alla politica degli scambi fra le più importanti istituzioni museali.

In questo caso il Museo Nazionale del Prado ha ricevuto in prestito l’olio su tela de L’anima beata di Guido Reni, in occasione della grande mostra monografica sul maestro bolognese, tenutasi nella capitale spagnola lo scorso marzo.

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