Con una carriera segnata da oltre seicento progetti realizzati, Massimiliano Fuksas festeggia i suoi ottant’anni il 9 gennaio. Una soglia che chiama un bilancio, ma che non rappresenta una battuta d’arresto. Forte della sua lunga esperienza, l’architetto romano continua a farsi interprete della contemporaneità in forme sempre inedite, stavolta proiettandosi verso il futuro con una città.

Con diversi studi in giro per il mondo, da Roma alla Cina, Fuksas si è reso protagonista di una mutazione sostanziale del ruolo dell’architetto nella società. Con lo scopo di intercettarne i bisogni e di offrire soluzioni alle difficoltà del vivere collettivo, dal sovraffollamento all’emergenza abitativa, l’architetto assume una funzione attiva nella cittadinanza. Da qui, non solo i suoi progetti più noti, dalla Fiera di Milano alla Nuvola di Roma, oltre all’aeroporto di Shenzen in Cina e al centro culturale di Rhike Park a Tbilisi in Georgia, ma anche quanto tiene in serbo per il futuro.
In un progetto complessivo in cui estetica e funzionalità sono interconnessi, ben esemplificato anche da Città: Less Aesthetics, More Ethics, titolo scelto per la sua Biennale di Architettura nel 2000, si inserisce anche The Line. Quasi a costituire un bilancio attivo della sua carriera nel compimento degli ottant’anni, The Line riassume in sé le linee guida che hanno mosso la progettualità di Fuksas.



«Sono un nomade, il mio paese è il mondo. Quello che mi manca? Forse solo progettare un’intera città, ma ci sto lavorando», ha dichiarato l’architetto romano all’ANSA a proposito di The Line, il progetto di città lineare a cui si sta lavorando per il Neom in Arabia Saudita. Si tratta della nuova zona economica nella provincia di Tabuk, nel nord del Paese, collocata tra il Mar Rosso, le montagne e le valli superiori dell’Hejaz. Quello di Fuksas è l’unico studio italiano a partecipare con la sola architetta Doriana Fuksas.

Contribuendo a realizzare una città in verticale lungo una striscia strettissima di deserto lunga 170 chilometri ma larga solo 200 metri e con altezze fino a 500, lo studio di Fuksas continua a proiettarsi nel futuro.