Luci d’artista: Roma si illumina nel segno della pace

'Roma, Luci d'artista per la Pace' prevede l'accensione nel periodo festivo di cinque installazioni luminose sul tema della Pace. A realizzarle, cinque artisti contemporanei italiani

Tra le diverse iniziative che animeranno la Capitale sul finire dell’anno, anche una serie di installazioni luminose d’artista sparse per la città. Promosso dall’Assessorato alla Cultura e il Dipartimento Attività Culturali di Roma Capitale, il progetto Roma, Luci d’artista per la Pace illuminerà cinque luoghi significativi di Roma, tra centro e periferia, con opere di luce pensate da grandi artisti contemporanei italiani. Con lo scopo di suggerire riflessioni sui temi della contemporaneità, primo tra tutti la pace, le installazioni rimarranno accese per l’intero periodo festivo, fino al 7 gennaio 2024.

A cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, Roma, Luci d’artista per la Pace interessa cinque piazze romane che si illumineranno con le opere di Mimmo Paladino, Pietro Ruffo, Marinella Senatore, Marco Tirelli e Fulvio Caldarelli. Quest’ultima, a cura di Achille Bonito Oliva.

Si colloca a Piazza della Minerva l’installazione firmata da Mimmo Paladino, Natura Primitiva, in cui l’artista ha rinnovato la propria ispirazione all’iconografia preromana del Sannio – sua area di provenienza – dando forma a immagini ambivalenti. Composta da una stella cometa, che si può tradurre come un omaggio al tema del Natale, l’opera presenta anche dei numeri che offrono spunti astronomici e magici al contesto.

L’installazione di Pietro Ruffo, The Shape of Peace, si è invece trovata a interagire con una delle più celebri architetture barocche di Roma, presso Piazza Sant’Ignazio. Ruffo ha infatti realizzato un videomapping proiettato sulla facciata realizzata tra il 1727 e il 1728 da Filippo Raguzzini su commissione dei Padri Gesuiti, oggi sede del Comando Generale Nucleo Carabinieri Patrimonio Culturale. In un incontro tra passato e futuro, la videoproiezione rappresenta figure di giovani con i loro desideri di pace mentre interagiscono con l’architettura dell’edificio. Al tempo stesso, con i versi del poeta Lao Tsé (VI-V sec. a.C.), l’opera allude anche alle missioni di pace svolte dai Carabinieri nel mondo.

Collocata sulla facciata di Palazzo Braschi, a Piazza San Pantaleo, We Rise By Lifting Others di Marinella Senatore si ispira alle luminarie che decorano le piazze dei borghi italiani durante le festività che coinvolgono le comunità cittadine. Con un linguaggio visivo che di consueto lancia un messaggio come parte integrante dell’opera, anche in questo caso l’artista ha realizzato un’opera che inviti alla solidarietà tra le persone e i popoli, come condizione necessaria alla costruzione della pace.

Tra geometria e filosofia, l’installazione di Marco Tirelli Senza Titolo definisce uno spazio ideale all’interno di Piazza Borghese per indagare il tema della pace. Qui prendono corpo delle forme geometriche di luce, proiezione dell’ordine e dell’equilibrio di un mondo in armonia. Il solido di luce completo si staglia irregolare nel vuoto, nel tentativo di recuperare le linee tracciate dalle facciate dei palazzi che disegnano una delle piazze più complesse della Capitale.

In parte diversa dalle precedenti, l’opera di Fulvio Caldarelli si accenderà in prossimità di Capodanno a Corviale. A cura di Achille Bonito Oliva, LOVE 2023 rappresenta un omaggio all’Hollywood Sign, ma al tempo stesso evoca la sacralità che Robert Indiana seppe conferire alla versione tridimensionale di LOVE e alla scultura che dà il nome al Love Park di Filadelfia.