A Ginevra l’arte italiana contemporanea celebra i 75 anni della Dichiarazione dei Diritti Umani

Al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra l'arte italiana sbaraglia la concorrenza e si fa promotrice dei diritti umani con una mostra collettiva. Tra i sedici artisti, Emilio Isgrò, Michelangelo Pistoletto e Mimmo Jodice

Nello scenario di un’Europa in costruzione, il 10 novembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la carta più rilevante fin dai tempi della Rivoluzione Francese. A distanza di 75 anni, è l’arte italiana nelle sue forme più innovative a celebrare la ricorrenza, e lo fa con una mostra collettiva al Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra. Inaugurata il 4 dicembre, Arte italiana e Diritti Umani è a cura di Ilaria Bernardi e rimarrà in esposizione fino al 15 del mese.

«Questa mostra è stata possibile grazie all’aggiudicazione della sala che si trova proprio davanti a quella delle celebrazioni: una sala molto ambita, per la sua intrinseca visibilità. E l’Italia ha sbaragliato la concorrenza a dimostrazione di quanto l’arte italiana sia stata, da sempre, connaturata alle tematiche sociali», ha affermato Ilaria Bernardi. Con la promozione del Ministero degli Esteri in collaborazione con l’Associazione Genesi e l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, Arte italiana e Diritti Umani presenta le opere di sedici artisti, le cui opere rappresentano ciascuna un diritto.

Tra gli artisti, sono tre i senior: Emilio Isgrò, Michelangelo Pistoletto e Mimmo Jodice. Accanto a questi, sbocciati tra gli anni cinquanta e sessanta, ci sono poi tredici artisti – italiani o naturalizzati tali – emersi negli ultimi trent’anni, e quindi dopo l’emanazione della Dichiarazione e il Programma d’Azione di Vienna del 1993, che ha aperto una nuova fase di impegno verso i diritti umani. I tredici in mostra sono quindi Marinella Senatore, Danilo Correale, Irene Dionisio, Rossella Biscotti, Stefano Arienti, Elena Mazzi, Francis Offman, Silvia Giambrone, Monica Bonvicini, Rä di Martino, Silvia Rosi, Victor Fotso Nyie e Binta Diaw.

Con la luce che ogni opera getta su un diritto, «portiamo gli Atleti di Ercolano di Mimmo Jodice a sottolineare il diritto all’istruzione e alla tutela del patrimonio culturale», ha sottolineato la curatrice. «Ci sono poi alcuni degli esemplari cancellati dell’Enciclopedia Treccani di Emilio Isgrò, che vennero esposti alla Biennale di Venezia del 1972 per portare alla ribalta la questione del diritto all’istruzione. Sarà esposto, tra gli altri, anche il video Nui simu (That’s Us, del 2010) di Marinella Senatore, realizzato da ex minatori di Enna, che mette invece in luce il diritto al lavoro dignitoso», ma anche la Venere degli Stracci di Pistoletto, uno tra i primi anticipatori dei temi ecologici.

Arte italiana e Diritti Umani
Dal 4 al 15 dicembre 2023
Palazzo delle Nazioni Unite – Ginevra