Si avvicinano gli ultimi giorni in cui sarà possibile visitare il Labirinto di Arnaldo Pomodoro, a Milano. La grande installazione dello scultore, in via Solari 35 e a cui si accede dallo showroom Fendi, rimarrà infatti chiusa per tutto il 2024: l’ultimo giorno di visita disponibile sarà il prossimo 30 novembre.
Pomodoro ha costruito il Labirinto nel corso di sedici anni, tra il 1995 e il 2011, con l’obiettivo di presentare una sintesi e una riflessione sul suo percorso di artista. L’installazione, che si estende per circa centosettanta metri quadrati, raffigura uno spazio evocativo di tempi e mondi passati ispirato all’Epopea di Gilgamesh. Nel richiamo a una civiltà scomparsa, il Labirinto mette però in risalto le tappe biografiche e artistiche di Pomodoro: l’opera diventa così uno spazio dell’introspezione.
«Esiste un luogo – onirico, ineffabile – che tutti noi conosciamo, tutti sperimentiamo: è l’archetipo del labirinto, che ci rimanda all’eterna sfida del segreto della vita e che nei millenni si è manifestato nel mito e nelle arti. Il mio Ingresso nel Labirinto è un invito nei meandri di un percorso, dove il tempo è trasformato in spazio e lo spazio a sua volta diventa tempo», racconta Pomodoro.
«Una riflessione su tutto il mio lavoro: il gesto di riappropriazione e di recupero di un’attività artistica che ha attraversato i decenni della mia vita e ne costituisce una sorta di sintesi. Perché il labirinto non può che essere percorso, nel suo stesso svelarsi motore oscuro di ogni esperienza umana che sempre si compie tra slanci e impasse, arresti e riprese: nel suo progredire verso una maturità che è ritorno all’origine e alla sua incertezza. Perché ritengo, come ha scritto Bruno Schulz che, maturare verso l’infanzia sarebbe l’autentica maturità», ha continuato.
Il viaggio nell’immaginario dello scultore, situato nel cuore di Milano, si prepara però a una lunga chiusura, a partire dal prossimo 1° dicembre.