C’era una volta un cerbiatto che considerava il sole una meraviglia imparagonabile a qualsiasi altra cosa (“gli riscaldava la schiena e illuminava i ranuncoli”). Ma nel momento in cui il sole tramontava, il giovane cervo si sentiva triste e spaventato (“non amava il buio, e neanche le ombre”). Era quasi geloso, perché voleva che il sole gli facesse sempre compagnia; sperava che fosse il suo unico, inseparabile amico. Nessuno, nemmeno la mamma, era in grado di dirgli dove “andasse” di notte, e così decise di scoprirlo da solo, partendo per un lungo viaggio verso luoghi per lui inesplorati. Andando con coraggio alla scoperta del mondo fuori e, perché no, anche di se stesso.


Scritto da Joanna McInerney e illustrato da Quang & Lien, Il cerbiatto che inseguiva il sole (cartonato, 48 pagine, 18 euro) è un albo che celebra la vita e la natura. Destinato ai giovanissimi lettori (ma anche gli adulti avrebbero più che qualcosa da imparare, leggendolo), il libro – pubblicato da Editrice Il Castoro e tradotto da Giusy Scarfone – è una fiaba dai colori vividi, che induce a più di una riflessione, contraddistinta dal lavoro certosino compiuto da Phùng Nguyên e Huynh Kim. La coppia, dal proprio studio di Saigon riesce a dare vita a immagini scenografiche armonizzando acquerelli, colori acrilici e digitale. Ispirati dal folklore del Vietnam e dell’Asia, i due premiati illustratori vietnamiti creano tavole intense, ben calibrate. Ai testi di Il cerbiatto che inseguiva il sole troviamo McInerney, editor e scrittrice, autrice di numerosi libri per bambini.
L’autrice vive e lavora a Londra e, nel tempo libero, le piace rilassarsi insieme al suo gatto, un British Shorthair. Un amico che anche il giovane cerbiatto, ne siamo certi, amerebbe.



Info: www.editriceilcastoro.it