Capitale della Cultura, il MiC nomina la Giuria che valuterà le candidate per il 2026

Il ministro Sangiuliano ha nominato la Giuria per la designazione della Capitale della Cultura 2026. In corsa sedici città

Il 10 novembre scorso il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha emesso un decreto per la nomina della Giuria per la Capitale italiana della cultura 2026. La Giuria sarà incaricata di selezionare tra le città candidate al fine di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale italiano.

La Giuria per la Capitale della Cultura 2026

Composta da sette esperti indipendenti, la Giuria deputata alla designazione della Capitale della cultura per il 2026 è presieduta da Davide Desario, direttore dell’Adnkronos. Gli altri membri, ognuno impegnato nel settore delle arti, della cultura, della valorizzazione territoriale e turistica, sono Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi e Isabella Valente. Con il compito di valutare le candidature presentate – 16 in totale – sulla base di una serie criteri tra cui la ricchezza del patrimonio culturale, la capacità di promuovere la cultura e le arti, la valorizzazione del territorio e il turismo.

L’iter per la designazione della città

In origine 26 ‘manifestazioni di interesse’, l’elenco definitivo delle città in gara per il 2026 è stato presentato il 28 settembre. Tra queste, Latina, L’Aquila, Maratea (Potenza), Lucca, Gaeta (Latina). In seguito all’esame del cronoprogramma e delle attività previste per ogni progetto, la Giuria nominerà le dieci finaliste entro il 15 dicembre, che dovranno poi svolgere le audizioni pubbliche entro il 14 marzo 2024. La Giuria annuncerà infine la vincitrice entro il 29 marzo 2024.

La città designata riceverà il testimone da AgrigentoCapitale della cultura 2025 – e otterrà un contributo statale di un milione di euro per la realizzazione del programma di attività. Il progetto è infatti uno strumento utile a favorire il rapporto tra Stato, regioni ed enti locali per incrementare il turismo e la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale di ogni comune scelto. Quest’anno le Capitali della cultura sono ben due, Bergamo e Brescia, selezionate per favorirne la ripresa dopo la pandemia, e a seguirle nel 2024 sarà la città di Pesaro.