La mostra su Tolkien alla Galleria Nazionale e le critiche della stampa internazionale: “usata a fini nazionalistici”

Alla Galleria Nazionale la mostra su Tolkien, scrittore idolo della destra, ma la stampa discute la serietà e il budget per la mostra

A cinquant’anni dalla scomparsa e dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit, Roma inaugura finalmente il 15 novembre (fino all’11 febbraio 2024) alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea la grande mostra dedicata a John Ronald Reuel Tolkien, creatore della celebre epopea della Terra di Mezzo che ha plasmato una nuova mitologia per il mondo contemporaneo e lo ha reso uno degli autori più letti del pianeta.

L’esposizione è stata oggetto di polemica nei giorni passati per via di una notizia riportata da Politico, testata giornalistica americana, che in un articolo sottolineava l’esorbitante budget di 250.000 euro stanziato dal Ministero della Cultura per i 50 anni dalla morte dell’autore e metteva in luce la passione di Giorgia Meloni per lo scrittore affermando che “Per gli attivisti di estrema destra cresciuti con la Meloni, Tolkien è un pilastro intellettuale che rappresenta la lotta per difendere l’identità cristiana e occidentale contro la modernizzazione, la globalizzazione e l’invasione di popoli stranieri”.

Ma Politico non è l’unico, la polemica infiamma anche il Regno Unito e il Times e il Guardian parlano di un Tolkien “usato a fini nazionalistici”. Entrambi i giornali inglesi pongono l’accento sul grande amore più volte mostrato dalla premier Meloni per l’autore de Il Signore degli Anelli. James Imam dalle colonne del Times ricorda persino un lontano episodio in cui il presidente del Consiglio si travestì con i costumi tipici della saga di Tolkien.

Un attacco a cui lo stesso Ministro Gennaro Sangiuliano ha replicato pubblicamente affermando che Meloni non aveva richiesto la mostra ma l’ha scoperta solo in seguito e che “Tolkien è stato un cattolico e un autentico conservatore che ha difeso i valori tradizionali dimenticati in Occidente: Il senso della comunità, la tradizione della natura, l’opposizione agli aspetti più disumanizzanti e controversi della modernità… il sacrificio di sé, l’amicizia, il coraggio, l’onore. – concludendo che – Tolkien era contro il fascismo ma anche contro il comunismo”.

A inaugurare la mostra, comunque, sarà la Meloni stessa e, ovviamente la direttrice Cristiana Collu che anticipando l’esposizione scrive “La letteratura e il fantasy diventano un dispositivo narrativo che impiega tanto le lanterne magiche quanto il paesaggio digitale. Non solo tra le pagine di un libro o di un sito, non solo al cinema ma anche al Museo: questa sorprendente istituzione offre uno spazio fisico per esperienze multisensoriali dove esplorare ambienti diversi, realtà immersive e relazionali in una sorta di metaverso ante litteram”.

Dopo Favoloso Calvino, insomma, adesso tocca a TOLKIEN. Uomo, Professore, Autore, un viaggio che permetterà agli appassionati e al grande pubblico di essere introdotti nella vita dello scrittore, immergendosi nell’universo da lui creato attraverso un articolato percorso espositivo tra manoscritti autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d’arte ispirate alle visioni letterarie dell’autore. Uomo del suo tempo, romanziere, linguista e filologo, il Professore di Oxford viene raccontato nella sua complessità artistica e umana.

Particolare rilevanza viene data al suo rapporto con l’Italia: “Sono innamorato dell’italiano, e mi sento alquanto sperduto senza la possibilità di provare a parlarlo”, si legge in una sua lettera, e nella rassegna non mancano le testimonianze del viaggio a Venezia e Assisi nel 1955; così come i tanti contatti, diretti e indiretti, con studiosi e intellettuali del nostro Paese.

Spazio anche agli adattamenti cinematografici vecchi e nuovi, dal film d’animazione di Ralph Bakshi alla trilogia de Il Signore degli Anelli del regista Peter Jackson, capace di rappresentare sul grande schermo una delle saghe più ambiziose e popolari della letteratura mondiale conquistando 17 premi Oscar.

Ideata e promossa dal Ministero della Cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford, è realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la curatela di Oronzo Cilli e la co-curatela e l’organizzazione di Alessandro Nicosia.

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