Da rovina brutalista a straordinario complesso architettonico, la storia de La Fábrica concepita da Ricardo Bofill

Era una fabbrica in disuso ed è stata riqualificata dal grande architetto catalano diventando una delle più celebri opere architettoniche

Bofill

È il 1973 quando l’architetto catalano Ricardo Bofill, morto nel 2022, trova una fabbrica di cemento in disuso degli anni ’20 a Barcellona e, con lo spirito visionario che solo i grandi possiedono, decide di acquistarla e di trasformarla nel proprio studio d’architettura oltre che come sua abitazione privata.

Nasce così il Ricardo Bofill Taller de Arquitectura (RBTA) che diventerà una delle opere architettoniche più spettacolari della storia. Complesso di più di 30 silos, con locali enormi contenenti macchinari, il luogo è stato modernizzato dall’architetto ma senza che la sua struttura originaria venisse alterata. Nel rispetto dell’evoluzione storica dello stabilimento, Bofill ha cercato di ritrovare una superiore armonia, scavando nel cemento come si fa quando si scolpisce per far emergere una forma. L’inserimento degli elementi propri del linguaggio architettonico come porte, finestre, affacci, ha creato percorsi e prospettive che hanno accolto un atelier, ambienti per mostre, sale per concerti e infine una residenza privata. Il progetto del verde mitiga oggi i toni del brutalismo proprio delle originali strutture in cemento.

Il complesso è composto da La Fábrica, lo studio di architettura, dove attualmente lavorano i figli Ricardo e Pablo e alla compagna, la designer Marta de Vilallonga, responsabile dei progetti d’interni. C’è poi una zona multifunzionale, una grande navata dai tetti alti, chiamata Catedral. Infine, l’area residenziale privata, di circa 500 mq, con tre stanze, tre salotti, una jacuzzi e un giardino coperto.

Con il passare del tempo molte parti sono state imprigionate e coperte e la fabbrica è diventata un luogo di stratificazioni. Ci sono voluti infatti 45 anni per la sua riqualificazione e ancora oggi lo spazio assume le sembianze di luogo mutevole e dinamico, in continua evoluzione, cui passato, presente e futuro si intrecciano per un risultato spettacolare.