OGR Torino: Sarah Sze e Sara Enrico esplorano i molteplici linguaggi della scultura contemporanea

Due monumentali installazioni ambientali condividono il comune obiettivo di esplorare i molteplici linguaggi della scultura contemporanea

La città di Torino è al centro della scena artistica con una vasta programmazione, e tra gli eventi organizzati per la Torino Art Week, spicca la mostra di Sara Szè presso l’OGR Torino. Fino all’11 febbraio 2024, l’OGR (Officine Grandi Riparazioni) ospita due mostre personali, la prima dedicata a Sarah Sze, la seconda a Sara Enrico.

La prima esposizione, intitolata METRONOME, è stata curata da Samuele Piazza, Senior Curator dell’OGR, e presenta un’opera completamente nuova, co-commissionata e co-prodotta dall’istituzione, in collaborazione con Artangel di Londra e l’ARoS – Aarhus Art Museum, con il supporto della Victoria Miro. Sarah Sze, nata a Boston nel 1969, è una delle voci più significative nel panorama artistico contemporaneo. Con le sue opere vuole mostrare la complessità della oscietà dell’iper informazione; svelare come l’esplosione di informazioni che caratterizza il nostro mondo contemporaneo impattino profondamente ed incessantemente la nostra possibilità di percepire la realtà.

All’OGR di Torino, METRONOME si presenta come un’esperienza affascinante per ogni visitatore, indotto uno stato quasi ipnotico, in qualche modo simile a ciò che viviamo quotidianamente di fronte agli schermi digitali che ci circondano. L’installazione cattura con la sua fusione di immagini, suoni, luci e riflessi: una costellazione di oggetti e immagini che si intrecciano e sovrappongono, mentre il costante ticchettio di un metronomo scandisce il passare del tempo.La pratica artistica di Sarah Sze è un’approfondita esplorazione delle narrazioni visive provenienti da varie fonti, come riviste, televisione, smartphone, cyberspazio e il mondo reale, in un’epoca in cui consumo e produzione sono strettamente interconnessi. È solo allontanandoci dagli schermi installati che possiamo apprezzare appieno i colori e le ombre che si riflettono sulle pareti del Binario delle ex Officine Grandi Riparazioni. In questo momento, emergono la delicatezza, il romanticismo e la tranquillità del fluire del tempo, costantemente segnato dal suono del metronomo, come un accompagnamento musicale che scandisce il ritmo della mostra.

La scultura dà origine alle immagini, e viceversa, in un continuo ciclo creativo. L’installazione di Sze vuole svelare la potenza delle immagini, in un mondo dominato dalla frenesia, Sarah Sze ci invita a fermarci, osservare e riflettere sul fluire del tempo e sulla complessità del rapporto con le immagini che ci circondano.

In concomitanza con l’eccezionale esposizione di Sarah Sze al Binario delle ex Officine Grandi Riparazioni di Torino, si svolge un’altrettanto affascinante mostra personale di Sara Enrico intitolata TAINTED LOVERS curata anch’essa da Samuele Piazza.

Questa mostra, sostenuta dalla Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, si distingue per la sua esplorazione artistica che trae vita da una manipolazione sofisticata di materiali. Enrico mescola abilmente tessuti, cemento e gommapiuma per dar vita a un’installazione completamente nuova e inedita nello spazio espositivo. L’opera di Sara Enrico attinge profondamente al rapporto con la superficie degli oggetti, giocando con le tensioni delle strutture e creando connessioni tra elementi eterogenei. Questo invita i visitatori non solo a guardare, ma anche a “sentire” il lavoro, coinvolgendoli in un’esperienza multisensoriale.

Il titolo Tainted Lovers della mostra di Sara Enrico riflette la fusione tra il concetto di corpi contaminati, ispirato alla filosofia post-umana dell’interconnessione tra umano e non-umano, e l’idea di un amore che va oltre la sua visione romantica, rappresentando una tensione basata sul desiderio, matrice stessa della contaminazione tra i materiali utilizzati dall’artista.

Tra le opere esposte, ad esempio, si possono osservare le suggestioni della serie The Jumpsuit Theme (2017 – in corso), in cui il cemento e il pigmento, pur mantenendo la compattezza caratteristica, assumono la texture e la morbidezza del tessuto, portando impressa la traccia delle tute ideate dall’artista. Questi materiali e le loro trasformazioni rivelano la natura fluida e sfaccettata dell’arte di Enrico, che espande i confini tradizionali delle forme, portando il visitatore a riflettere sul significato della contaminazione e del desiderio che permea le relazioni umane e non.

Sebbene distinte nel loro stile e nell’approccio artistico, entrambe le mostre, curate con maestria da Samuele Piazza e concepite come monumentali installazioni ambientali, condividono il comune obiettivo di esplorare i molteplici linguaggi della scultura contemporanea. Questa doppia esposizione offre ai visitatori un’opportunità unica per immergersi nella variegata bellezza e complessità dell’arte contemporanea, invitandoli a esplorare la diversità delle espressioni artistiche in un contesto straordinario e coinvolgente come le Officine Grandi Riparazioni di Torino.

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