Una svastica a The Others? Ecco cosa è successo alla controfiera torinese

L'opera di Javier Scordato crea scompiglio raffigurando Giorgia Meloni avvolta in un fascio littorio e una svastica tatuata sul braccio

A chiusura della settimana dell’arte torinese, quello che resta è sempre la scia delle polemiche. Anche quest’anno non si sono fatte attendere: a far discutere questa volta è l’opera dell’artista italo-argentino Javier Scordato che raffigura la premier Giorgia Meloni con un fascio littorio e una svastica sulla spalla, ispirata alle veneri moderne della pittrice polacca Tamara de Lempicka.

Non è la prima volta che l’artista si presenta con un’opera il cui contenuto desta feroci critiche da parte della politica. Già nel 2017, nell’ambito di Paratissima, aveva fatto scalpore, per poi essere rimosso, un dipinto con l’ex sindaco Piero Fassino nudo e i volti dei due Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone al posto delle parti intime.

Nazi-one (taboo istituzionale), il dipinto proposto nell’ambito di The Others viene così descritto dall’artista in un post su Facebook: «il führer del consiglio si svela in novecentesco deshabillé in quel di The Others c/o lo stand del collettivo NOT4 ispirato al tema del “velato rivelato”. Viviamo in un Paese in cui la democrazia è nata dalla lotta della Resistenza e pare incredibile che il governo attuale consideri l’antifascismo e questi principi come dei tabù, è una cosa imbarazzante», ha spiegato Scordato.

Le reazioni non sono tardate, in una nota stampa Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, ha dichiarato: «La differenza tra arte e propaganda è la stessa che c’è tra un artista e un guitto. Quando chi si crede artista non ha argomenti validi o idee brillanti, scade nella banalità: è il caso di Javier Scordato che in una fiera a Torino esibisce un quadro raffigurante la presidente Meloni con tatuata fascio littorio e svastica. Ognuno sceglie il ruolo che più gli è congeniale: peccato che l’irrilevanza del comunicare possa semmai risultare penosamente ingiuriosa. Un modo come un altro per un signor nessuno di tentare di mostrarsi qualcuno, confermando come anche in questo caso chi crede di essere un dritto finisce per mostrarsi altro. Magari storto».

«Le parole di interpretazione autentica dell’artista sulla sua opera sono semplicemente un insulto – ha comunicato agli organizzatori di The Others la vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli – Essere definiti o, meglio, definirsi artisti non può essere un lasciapassare per legittimare la diffamazione di cui anche gli organizzatori possono essere complici se non avviene presa di distanza netta. Una presa di distanza che vi fu quando venne preso di mira Fassino. Sono certa che il colto pubblico torinese saprà fare la differenza tra la provocazione riciclata e una offerta culturale seria di cui, grazie all’impegno di chi dalle istituzioni si impegna a destra, il nostro territorio può finalmente godere”

Anche Luca Beatrice prende una posizione dopo la provocazione di Scordato e decide di non presentarsi alla fiera, dove sarebbe dovuto essere presente con il suo paragonando la sua scelta a quella di Zerocalcare per il Lucca Comics della settimana scorsa: «Sarei stato davvero in difficoltà a presentare il mio libro a pochi metri di distanza da un quadro così offensivo e quindi ho deciso di non andarci. Non penso che la presidente del Consiglio abbia bisogno del mio piccolo gesto per difendersi, però preferisco in questo momento mettere una distanza di sicurezza tra me e gli autori di provocazioni gratuite e premeditate, nel nome dell’arte che in fondo è anche il mio mestiere e la mia passione. Come diceva Bartleby, preferirei di no. Anche per una questione meramente formale: bisogna sapere distinguere il professionismo dal dilettantismo, la satira politica da un’opera e dunque capirci meglio su che cosa sia effettivamente The Others. Non ci sarò e nessuno ne avrà male, però sono sicuro sia meglio così».