Ritrovato negli Stati Uniti nel 2000, lo scheletro del dinosauro Barry vi farà ritorno a breve. Con l’asta del 20 ottobre scorso, la casa d’aste Giquello e l’esperto Iacopo Briano lo hanno venduto a un acquirente privato americano. E con un valore fissato a 932.000 euro, a fronte di una stima che si muoveva da 800.000 a 1,2 milioni.

Una previsione così elevata deriva dal grado di conservazione del reperto. Rinvenuto nella Crook County del Wyoming negli USA, lo scheletro del dinosauro soprannominato “Barry” presenta un alto grado di conservazione, pur risalendo a 150-145 milioni di anni fa. Ascrivibile alla famiglia degli iguanodontidi, si tratta di un fossile di “Camptosaurus” databile al Giurassico Superiore dalla misura di circa due metri in altezza e cinque in lunghezza.
Venduto all’Hôtel Drouot a Parigi, la casa d’aste ne ha assicurato il livello inconsueto di conservazione. Composto all’80% da ossa originali, Barry ha oltre il 90% del cranio conservato, compresi i denti. E prima dell’asta del 20 ottobre, il fossile è stato esposto in strada nel nono arrondissement a Parigi, davanti all’Hôtel Drouot.

In questa stessa sede si sono tenute altre vendite di dinosauri. Quella di Barry è l’ottava, e arriva dopo le aste storiche del “dinosauro da soggiorno” Zephyr – 673.240 euro – nel 2022, del triceratopo Big John – 6.651.100 euro – nel 2021 e dell’allosauro Big Sara – 3.067.400 euro – nel 2020.