Hai rubato anche tu questo disegno?

La vicenda reale di un disegno “sottratto” e di come il suo autore, attraverso una serie di avventure tanto assurde quanto rocambolesche, cerchi di riprenderselo

Come si può dimostrare l’autorialità di un disegno e tornarne in possesso? E, semmai ci fosse l’opportunità di riprenderlo, oggi ha realmente senso pensare che quel disegno dovrà per sempre restare solo e soltanto del suo autore? A queste (e a tante altre) domande risponde Alessandro Ripane, che ha scritto e disegnato il volume a fumetti – dal titolo ironico e provocatorio – Hai rubato anche tu questo disegno? (Edizioni Bd, brossurato, 220 pagine in bianco e nero, 16 euro). Tutto ha inizio con la “storia” dell’illustrazione in copertina, e l’autore comincia proprio da qui. «Era il 2013, la rivista autoprodotta Lök Zine mi chiese alcuni disegni da pubblicare all’interno della fanzine. Uno di questi disegni è proprio quello che diventerà, dieci anni dopo, protagonista di questa storia». Già, perché – prosegue il fumettista – «la rivista venne pubblicata e l’illustrazione cominciò a girare online, ricevendo però un’accoglienza tiepida».

Fino all’estate del 2015 «quando i Prodigy decisero di prendere questo disegno e postarlo sui loro canali social: da quel momento i due marmocchi ritratti hanno iniziato a girare per il mondo, comparendo sotto forma di tattoo, poster, loghi, magliette, post di artisti più o meno famosi. Insomma, di tutto», incalza Ripane. Ragione per cui «quando mi è stato chiesto di scrivere un nuovo fumetto ero molto indeciso sul tema da trattare, e questa mi è sembrata una storia perfetta, perché mi dava modo di lavorare su argomenti interessanti e poter comunque portare avanti un discorso di “sperimentazione” sul linguaggio e sulla struttura dei miei fumetti». 

Come esplicita una nota della casa editrice, Hai rubato anche tu questo disegno? è la storia autentica di un disegno sottratto e del modo in cui il suo autore, affrontando varie vicissitudini tanto surreali quanto rocambolesche, tenta di riprenderselo e vendicare il torto subito, per poi capire che quel disegno possiede, in realtà, un’esistenza propria. E ancora, in un post su Instagram, Edizioni Bd parla di «un viaggio investigativo, meta-narrativo e arzigogolato dell’autore alla ricerca del suo disegno rubato».

Puntualizza Ripane: «I tempi impiegati per la realizzazione di questo libro sono stati abbastanza serrati. Venendo poi dal mondo dell’illustrazione, in cui ogni volta che viene richiesto qualcosa è di fatto un “urgenza”, ho l’abitudine a lavorare abbastanza velocemente. Come per il precedente volume – Ramon hai sgarrato, sempre per Edizioni Bd – non avevo una sceneggiatura: sapevo come doveva iniziare, i punti che volevo “toccare” e come doveva finire. Il resto è totalmente improvvisato sul momento». 

Un approccio che ha dato modo all’autore «di divertirmi in fase di stesura, spingendomi a trovare soluzioni sia grafiche sia narrative più stimolanti e meno classiche». E a più ampio raggio una vicenda, quella in cui l’autore si è trovato protagonista (suo malgrado), che gli ha insegnato molto. «Ogni cosa data in pasto al web può diventare di tutti e sfuggire completamente al tuo controllo. Come racconto nel libro, non credo di avere ben chiaro il mio stato d’animo: da una parte sono felice, questa illustrazione mi ha portato in luoghi che non avrei di certo raggiunto in altro modo, ma allo stesso tempo vedere un mio lavoro utilizzato/venduto/copiato senza permesso così tante volte mi ha fatto incazzare più di una volta». Ecco perché «a chi mi legge non voglio assolutamente dire cosa bisogna fare in un caso come questo. L’unico consiglio che posso dare è: sguinzagliate i vostri avvocati e siate spietati, non fate come me».

Info: www.edizionibd.it

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