David Berkovitz, le sue “divaricazioni” in mostra a Milano

Lo spazio espositivo dell’Agostino Art Gallery di Milano presenta le opere su carta di David Berkovitz, in cui le linee danno forma a un intreccio intimo

Le opere di David Berkovitz, artista originario di Bologna, si assemblano attorno alla scelta della linea continua, che è l’elemento caratterizzante della nuova mostra in programma per l’Agostino Art Gallery di Milano. Curata da Gianluca Marziani, Hyperbaton. Minimal ma non troppo verrà inaugurata martedì 17 ottobre alle ore 19 e rimarrà esposta presso gli spazi della galleria fino al 15 gennaio 2024.

Il viaggio visivo di Berkovitz si sviluppa in sedici opere su carta e tecnica mista, ripartite nelle due serie Divaricazioni del Bianco e Divaricazioni del Nero, in cui la linea continua risalta come traccia distintiva, essendo ormai diventata la firma dell’artista che ha esordito proprio con questa scelta nel 2011. Nelle opere Berkovitz ne sfrutta la potenzialità realizzando forme con un unico tratto, che a sua volta non si distacca mai dalla carta. Ne risulta un mondo intricato, in cui le linee verticali e quelle orizzontali si intrecciano offrendo l’impressione di uno schema emotivo: le prime possono ricondursi al tempo presente, che le seconde attraversano con le loro terminazioni ricurve. In altre parole, la pura potenzialità del futuro, con una visione di speranza. Alle linee si accosta il taglio, uno strumento di recisione che nel quadro di un paesaggio emotivo si può immaginare come un dispositivo di estirpazione del dolore.

Gianluca Marziani, il curatore della mostra, ha dichiarato che «David Berkovitz ha compreso l’azione che lega la geometria metaforica del quadro al proprio resoconto biografico. Quei movimenti impercettibili, figli di una trascendenza del gesto, delineano uno stato d’animo tanto lavico quanto pacificato: puro controllo zen tra dolori e passioni, ferite reali e metaforiche, malessere e rilancio. L’artista somatizza nei tagli la sua declinazione emotiva dei moti interiori, distillando il pathos nei contrasti cromatici rigorosi, nei modi essenziali di ritmare le fenditure, nel minimalismo che congela il dolore in una glaciazione plastica».

Ideata dai fondatori della galleria, Giacomo Christian Giulio Ranzi e Cinzia Lampariello Ranzi, la mostra è un omaggio alla poetica di Berkovitz, in cui la linea continua appare come una porta d’accesso a un mondo oltre le apparenze. Infatti Hyperbaton, la prima parte del titolo della mostra, deriva dal greco antico yper-baino, e cioè “vado oltre, oltrepasso”, come ha spiegato lo storico dell’arte Alberto Gross. «La mostra […] si riallaccia a questa figura retorica verbale che indica un’alterazione dell’ordine naturale della frase allo stesso modo in cui nelle opere di Berkovitz le cadenze dei tagli, il capriccio dei riccioli, la musica muta della carta sono pause di tempo che vanno oltre il tempo e le apparenze», ha affermato Gross. Questa linea interpretativa è chiarita dalla seconda parte del titolo, Minimal ma non troppo, curata dal critico Luigi Meucci Carlevaro, che evidenzia come la linearità nelle opere sia solo apparente.

In contemporanea alla mostra di Milano, tre opere della serie Divaricazioni del Bianco verranno esposte in esclusiva presso la Fondazione Donà dalle Rose di Venezia, con cui l’Agostino Art Gallery ha siglato un accordo. Il Palazzo Donà dalle Rose ospiterà poi lo stesso David Berkovitz in Residenza d’Artista per tre settimane durante il mese di Novembre 2023.

David Berkovitz – Hyperbaton. Minimal ma non troppo
Dal 17 ottobre 2023 al 15 gennaio 2024
Agostino Art Gallery – Via Andrea Solari 72, Milano
info: agostinoartgallery.com