Per una nuova immagine del writing contemporaneo: MOSES & TAPS in mostra a Reggio Emilia

Dal 30 settembre al 9 dicembre, Spazio C21 di Reggio Emilia esporrà i graffiti di MOSES & TAPS, il celebre duo di artisti tedeschi

C’è «un punto di non ritorno a partire dal quale il writing, osservando retrospettivamente la propria storia, ha iniziato a vandalizzare sé stesso», scrive Vittorio Parisi. In altre parole, anche il writing inizia a riflettere sulle proprie caratteristiche, divenendo metaletterario. E questa è una prerogativa di Liquid Crystal, la nuova mostra di MOSES & TAPS, il collettivo di artisti di Amburgo che dal 30 settembre al 9 dicembre esporrà a Reggio Emilio presso Spazio C21.

Liquid Crystal è in primo luogo un percorso espositivo in cui i graffiti riflettono principalmente su loro stessi e sulla loro eredità storica. Come ricorda Vittorio Parisi riferendosi a questa mostra, «la storia dei graffiti è legata a doppio filo all’immagine di una finestra rotta». Questa associazione deriva dalla broken windows theory, elaborata dai sociologi americani James Q. Wilson e George L. Kelling nel 1982. La teoria, sostenendo che i segni visibili di incuria come graffiti o finestre rotte alimentassero comportamenti antisociali, ha poi avuto seguito sul piano pratico, ispirando una campagna di repressione dei graffiti nel 1990 da parte dell’allora sindaco di New York Rudolph Giuliani.

Se questo è un momento centrale nella storia del writing, allora MOSES & TAPS si propongono di superarlo attraverso la sua imprescindibile elaborazione. E questo, nel percorso del collettivo tedesco, accade vandalizzando il writing stesso. Infatti, ancora Parisi ricorda il «progetto INTERNATIONAL TOPSPRAYER, con cui a partire dal 2008 MOSES & TAPS hanno dipinto 1000 treni in 1000 giorni scambiandosi le rispettive tag; o ancora a SPLASH, progetto iniziato nel 2010 e nel quale, per mezzo della perforazione della bombo-letta spray, le tag hanno finito col dissolversi del tutto, divenendo grandi chiazze astratte».

A fronte di questa nuova immagine del writing proposta da MOSES & TAPS, la mostra proposta da Spazio C21 presenta forse un livello di consapevolezza storica ancora più profondo. Se uno dei temi portanti del genere è quello della finestra rotta e, dunque, di un’immagine dei graffiti opposta al decoro urbano, gli artisti tedeschi in Liquid Crystal vanno proprio in questa direzione, superandola.

L’immagine della finestra rotta sembra infatti essere sostituita da quella di uno schermo, come suggerisce il titolo stesso dell’esposizione. Da una parte, la serie SPLASH conta opere in cui chiazze colorate e irregolari si sovrappongono, dando luogo a reticoli e pattern regolari, proposti sulla base di tipografie digitali, volti a dare l’immagine del meccanismo rotto di un LCD. Dall’altra si contano graffiti tesi a riprodurre l’esondazione dei cristalli liquidi da uno schermo rotto su un piano diverso. Questi sembrano emergere dal reticolo di regole del vivere urbano, invadendo gli spazi e dando luogo a una forma pura e senza limiti.  Insomma, una rottura delle regole, anche del writing stesso, connesso a un marcato sperimentalismo.

E allora, conclude Parisi, «tanto nei loro interventi sui treni, quanto nei loro lavori su tela, MOSES & TAPS continuano a incarnare più di chiunque altro questo stadio in cui il writing si manipola e si lascia manipolare, si auto-deride e auto-vandalizza senza fine. In altre parole, esso prende vertiginosamente coscienza di sé e della propria storia per poi rompere i suoi stessi schemi e sfuggire ai suoi stessi reticoli. Paradossalmente, è questa la sola scappatoia possibile affinché il writing rimanga fedele a sé stesso, assieme pratica pienamente vandalica e pienamente pittorica».

MOSES & TAPS, Liquid Crystal
Dal 30 settembre al 9 dicembre
Spazio C21, Via Emilia San Pietro 21, Reggio Emilia
info: spazioc21.com