Contemporary Istanbul 2023: la fiera che consacra la Turchia sul piano internazionale

A prendere parte alla diciottesima edizione della fiera, iniziata il 28 settembre, si contano gallerie provenienti da più di venti paesi

Con un’affluenza prevista di oltre 40 mila persone, la fiera dell’arte contemporanea di Istanbul ha aperto i battenti il 28 settembre e si concluderà il 1 ottobre. Giungendo quest’anno alla sua diciottesima edizione, la Contemporary Istanbul 2023 conta la partecipazione di sessantasette gallerie provenienti da ventidue paesi, tra cui Zilberman da Istanbul e Berlino, la Kalashnikovv Gallery di Johannesburg e la Galeria Joan Gaspar di Barcellona.

«La Turchia sta diventando molto potente, e molto internazionale, da questa parte del mondo. È un nuovo mercato in una bella città». È quanto afferma Aslı Ünal, direttrice della Contemporary Istanbul. D’altra parte, anche il luogo in cui si tiene la fiera è significativo: Tersane Istanbul, ex cantiere navale ottomano, è uno spazio molto scenografico che si affaccia sul Corno d’oro. Istanbul, la più grande città turca, ripropone così la propria storia millenaria: con una fiera di sempre maggiore importanza, accresce la propria rilevanza sul piano dell’arte contemporanea, qualificandosene come un grande centro propulsivo. E questo ruolo di primo piano, sostiene la direttrice, sarà sempre più chiaro, nonostante le potenziali diversità di un mercato ai più sconosciuto.

La fiera è dominata da artisti turchi. Tra le loro opere, è stato presentato un lavoro astratto in bianco e nero di Canan Tolon a 130mila dollari, Pilevneli ha poi presentato due opere video generate da un’intelligenza artificiale dell’artista Refik Anadol, ognuna a 100mila, mentre Zilberman ha portato un dipinto di Azade Köker, vendendolo a 110mila dollari. Invece, per quanto riguarda gli artisti internazionali, Pilevneli ha presentato una scultura di Wim Delvoye per 550mila dollari, mentre la Galeria Joan Gaspar ha portato un bronzo di Igor Mitora per 275mila. Accanto a questi, vanno menzionati anche i lavori presentati da Sevil Dolmacı, ovvero una scultura di Tony Cragg a 350mila e un neon realizzato da Peter Halley a 250mila.

Oltre alle opere di questa entità, la Contemporary Istanbul raccoglie anche lavori a quattro e cinque cifre, come le tele di Turiya Magadlela, oppure la selezione proposta da Callirrhoë di opere realizzate da artisti greci, come Yorgos Stamkopoulos e Vasilis Papageorgiou.

La fiera si configura quindi come un’occasione di dialogo nel quadro di una città pregna di storia e cultura, ma soprattutto rappresenta la rilevanza crescente di Istanbul e della Turchia anche nel mondo del mercato dell’arte. E ciò si iscrive senza dubbio in un più ampio quadro di crescita economica del Paese, che nonostante l’inflazione crescente e il terremoto devastante che lo ha colpito non sembra arrestare il suo percorso verso una posizione ancor più rilevante sulla scacchiera internazionale.