Il grande Jr, artista parigino classe 1983, è ospitato fino al 4 novembre nella sede romana della Galleria Continua, al The St. Regis Rome per la sua prima personale nella capitale: Ferita. Artista che realizza installazioni monumentali site-specific tramite il collage fotografico, ha l’intento di creare musei a cielo aperto dove le persone possano fruire l’arte in maniera diversa e diretta. L’intento sociale nel costruire queste installazioni è al centro delle sue intenzioni: «Quello che mi interessa – ha spiegato in occasione dell’inaugurazione della sua mostra – è parlare con le persone e interagire con loro, e fare interagire le persone tra loro». Ha portato il suo messaggio sociale e di denuncia delle diseguaglianze in tutto il mondo a partire dai suoi inizi a Parigi.




Ha cominciato il suo percorso, da autodidatta, agendo illegalmente con gli street artist nei seminterrati o sui tetti di Parigi. Una prima visibilità è l’esposizione Toit e Moi (Il tetto ed Io), con l’associazione di Proun Neurry, dove le sculture dell’artista sui tetti di Parigi sono fotografate da Jr. Ma il vero riconoscimento della sua arte avviene con Portrait d’une Génération (Ritratto di una Generazione), un progetto che ha portato avanti dal 2004, coprendo i muri del quartiere popolare di Les Bosquets a Montfermeil con i ritratti in formato gigante di giovani della periferia di Parigi. Con l’inizio delle rivolte parigine del 2005 la situazione francese diventa esplosiva, allora decide di iniziare un lavoro con i giovani di Les Bosquets insieme al suo amico artista Ladj Ly: ritrae i ragazzi in rivolta, le fotografie sono affisse poi nello stesso quartiere e nel distretto bourgeois bohemian; viene così consacrato al pubblico.
Con Face 2 Face nel 2007 realizza ritratti di religiosi delle diverse confessioni esposti nelle città dove lo scontro è feroce. Continua il suo lavoro con visi e sguardi di donne che ricoprono i muri esterni della favela del Morro da Providencia di Rio de Janeiro come denuncia sociale del ruolo delle donne nelle zone calde del mondo, nato all’interno della favela è proseguito in altre Nazioni. Women are heroes diventa anche un film selezionato nel 2010alla Semaine de la Critique in associazione con la Selezione Ufficiale del Festival di Cannes e concorre per la Caméra d’or; e nel 2011, con questo film vince il TED prize.
Il progetto collettivo più esteso è l’Inside Out Project (IOP), del 2011: i suoi collage si espandono in tutto il mondo grazie a cabine fotografiche dove vengono stampate le foto di qualsiasi persona, i loro ritratti sono affissi ovunque: le persone possono così rendere pubbliche le proprie storie sconosciute.
Jr, regista insieme ad Agnès Varda, premio Oscar alla carriera,di Visages, Villages vince L’Oeil D’Or per miglior documentario al Festival di Cannes 2017, il Premio del pubblico al Festival di Toronto e la nomination agli Oscar 2018 come miglior documentario. I due artisti si incontrano nella comune passione per i luoghi rurali e poveri, ed i volti delle persone, realizzando un documentario on the road grazie ad un viaggio per la Francia in cui hanno ricoperto i muri dei paesi di giganteschi ritratti in bianco e nero.
Il suo lavoro è continuato imperterritamente fino ad oggi, JR ha tenuto mostre personali in istituzioni prestigiose come il Brooklyn Museum (2019), il SFMOMA (2019) o il Palais de Tokyo (2017). È stato invitato a creare installazioni monumentali in musei e siti storici emblematici come il Louvre (2016, 2019), le Piramidi di Giza (2021) o la Porta di Brandeburgo di Berlino (2018).


La mostra Ferita ha un significato ben preciso che deriva dal percorso di Jr: «Trovare la ferita insita in ogni luogo, ferita che ne produce l’espressività», come dichiara. Per questa esposizione crea un’anamorfosi site specific da cui si può vedere una parte di Roma. Quest’opera è il proseguimento di Brecce, un progetto realizzato tra Roma e Parigi nel 2021, durante la Pandemia da Covid – 19, per dare fiducia alle persone e per rendere accessibili i luoghi della cultura tristemente chiusi in quel periodo; l’anamorfosi è la tecnica di distorsione di un’immagine in modo che diventi riconoscibile solo se osservata da un’angolazione specifica, quindi ne dà una visione libera e nascosta allo stesso tempo.
Con La Ferita il suo discorso è a Palazzo Strozzi, qui dichiara la ferita insita in ognuno di noi che non aveva più accesso a questo sito artistico: ricrea il colonnato del cortile del Palazzo grazie ad un’”apertura” rivelando i tesori che vi sono dentro lo storico edificio, ad esempio una Nascita di Venere capovolta. Anche Roma è stata toccata dagli interventi di Jr, pochi mesi dopo Palazzo Strozzi è stato invitato ad intervenire su Palazzo Farnese con Punto di Fuga, nome italiano dell’opera. Qui ha tenuto conto delle volontà dell’Ambasciatore francese: «aprire il palazzo al pubblico durante i lavori di ristrutturazione» e poi ha pensato anche al fatto che: «questo luogo non è sempre accessibile al pubblico». L’installazione che crea a Piazza Farnese è mastodontica: un collage di oltre 600 metri quadrati. Ovviamente dà voce ad opere che vi sono internamente quali l’Ercole Farnese, andato distrutto ma di cui vi è una copia nel Palazzo, o gli affreschi del Salviati che adornano l’Ufficio dell’Ambasciatore. Prima dell’installazione a Palazzo Farnese rivoluziona completamente la Spianata del Trocadero: la Torre Eiffel è presentata a cavallo di un precipizio imponente che sconvolge; qui l’impegno sociale riguarda la fruizione dei monumenti storici e dell’arte all’interno del tessuto cittadino e la denuncia della segregazione socio-spaziale di Parigi.




In mostra, oltre all’intervento site-specific anamorfico sono esposti una fotografia della Tour Eiffel e i primi lavori in corso e fotografie di La Ferita e Punto di Fuga, che analizzano tutto il percorso creativo di Jr. L’artista ha studiato la luce giusta per fotografare ognuna di queste opere e l’angolazione adatta per immortalarla, tenendo anche conto dei passanti. Poi ha stampato queste immagini su Dibond, che abitualmente utilizza per i suoi collage. Le opere di Jr si mantengono nella memoria in quanto immagini effimere: «Per questo è importante il lavoro con Musei e Gallerie e sulle fotografie, perché così le mie installazioni rimarranno per sempre e si tramanderanno – dice l’artista; continua – Il rapporto con i collezionisti è essenziale perché, grazie ai profitti che ricevo riesco a investire in nuovi progetti». Dichiara poi il suo amore per la Capitale: «Essere a Roma per me è sempre uno stimolo, andando in giro in bicicletta cerco sempre nuovi luoghi dove potrei realizzare le mie installazioni: Roma mi ispira molto. Devo poi ringraziare Galleria Continua con cui lavoro da molti anni e che mi ha permesso di realizzare questa mostra, molti altri lavori, e La Ferita e Punto di Fuga».
Tra impegno sociale e identità sono nate le sue creazioni nelle strade del mondo, andando a creare quasi templi laici dell’arte, dove il cittadino si sente coinvolto al dialogo con l’artista, gli altri e le opere.
All pictures: credits Roberto Vignoli
Info: galleriacontinua.com/exhibitions/ferita