In Calabria, tra Fiumefreddo Bruzio e San Lucido, a partire dal 21 luglio avrà luogo il Fotografia Calabria Festival, ideato dall’Associazione Culturale “Pensiero Paesaggio”. L’evento, che si configura come il primo festival diffuso di fotografia nella Regione, ospiterà talk, workshop e mostre che vedranno la partecipazione di fotografi provenienti da diverse parti del mondo. Il tema di questa seconda edizione è il cambiamento, un fil rouge complesso, in qualche modo insito nella fotografia stessa, che è stato affrontato dai fotografi selezionati in modo personale e vario, con il fine di riflettere sull’epoca contemporanea. La direttrice e fondatrice del Festival, Anna Catalano, ha concesso ad Inside Art una piacevole chiacchierata.
Fotografia Calabria Festival. Raccontaci di cosa si tratta.
È il primo festival diffuso di fotografia in Calabria, che porta in questa Regione anche un tipo di fotografia più contemporaneo. L’idea è nata in una sera d’estate del 2021, mentre facevo foto per conto mio e mi sono resa conto che per la sua bellezza il borgo di Fiumefreddo Bruzio era il luogo ideale per un festival diffuso di fotografia. Era la mia prima esperienza come organizzatrice di un festival e non è stato facile avviare un progetto completamente nuovo per me e per il territorio, partendo letteralmente da zero. Però ho avuto sempre ben chiara l’idea di usare la fotografia come strumento di espressione del territorio, facendo sì che questo festival lasciasse una traccia di qualcosa di nuovo e di universale in questa regione e in questa comunità, aprendo una finestra sul mondo attraverso gli sguardi dei fotografi in mostra. La fotografia, infatti, è un potente strumento di educazione, scoperta, informazione, che ci permette di ragionare attorno alle questioni del nostro tempo ed oggi più che mai l’informazione è un bisogno sociale che deve essere soddisfatto con responsabilità. Determinante nella riuscita del progetto sono stati tutti gli sponsor, i partner, i comuni coinvolti, Fiumefreddo Bruzio e San Lucido, e il gruppo di lavoro formato da seri professionisti, i fotografi.

La fotografa argentina Gabo Caruso, affronta un tema particolarmente importante, la transizione sociale di Cora. Come pensi verrà recepito dal pubblico?
Non so dire ora se dagli adulti verrà recepito in modo positivo o negativo, ma posso che doveva esserci un lavoro su questa tematica così delicata, attuale e universale ad ogni latitudine. Come dice il titolo stesso, “Cora’s courage” è una storia di coraggio e quando questo sentimento, questa energia proviene da un bambino, noi adulti non possiamo fare altro che alzare le mani e lasciarci guidare. Sono certa che i bambini che guarderanno le fotografie di Gabo Caruso lo faranno con naturalezza. Questo progetto l’ho scelto soprattutto per loro, perché sono gli unici in grado di accogliere e normalizzare questo tipo di cambiamento. Sono loro che posso traguardarlo.
Il lavoro “Far South” di Michele Martinelli, in che modo racconta il cambiamento?
In “Far South” c’è un non cambiamento legato al rispetto per i cicli della natura, per la tradizioni secolari, per le tecniche di allevamento tramandate di generazione in generazione. La vita, siamo sull’altopiano della Sila grande, è semplice, spesso dura. I riti secolari stringono il legame uomo-animale, preservando le condizioni per la permanenza di questo patrimonio culturale. Poi dall’altro lato della staccionata, c’è il cambiamento introdotto dai programmi di intervento di tutela attraverso i finanziamenti europei che intervengono per salvaguardare l’allevamento delle razze autoctone, come la Podolica tra i bovini, che sono riusciti in parte a sanare una situazione che nel tempo si rivela piuttosto precaria. La difesa e la tutela dell’allevamento delle razze tipiche è una delle attività promosse dall’ARSAC (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) importante non solo per la regione Calabria ma anche per l’intera penisola italiana, visto che la perdita di biodiversità è un danno sia economico che culturale.



Che funzione ricopre un festival di fotografia oggi?
Un festival di fotografia oggi ha il compito di informare su tematiche sconosciute o poco note, intercettare i lavori dei fotografi ancora poco noti, che nella maggior parte dei casi investono risorse economiche personali per realizzare i loro progetti fotografici e creare un punto di incontro, una sorta di cortocircuito tra un tipo di fotografia più tradizionale e un linguaggio fotografico più sperimentale.
Cosa lega il Fotografia Calabria Festival alla Calabria?
È un festival nato pensando al territorio e alle comunità che lo vivono. Non abbiamo mai pensato ad un festival che ci portasse lontani dalla Calabria, ma esattamente il contrario. Vogliamo che questo festival rappresenti una parte della Calabria contemporanea e del futuro.
Fotografia Calabria Festival
a cura di Anna Catalano
dal 21 luglio al 20 agosto 2023
Fiumefreddo Bruzio-San Lucido (CS)