È morto a 89 Italo Lupi, figura centrale nella definizione dell’eccellenza italiana. Architetto, maestro del graphic design italiano e art director, la sua morte tocca da vicino non solo il settore del design ma il mondo della cultura in generale.
Originario di Cagliari e laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 1959, è stato un professionista illuminato dal ragionamento come dall’avventura.

Michele Lupi iniziò giovanissimo, affiancando nel ruolo di assistente Pier Giacomo Castiglioni, allora insegnante.
Tra i primissimi incarichi professionali vi fu quello di consulente di immagine all’Ufficio Sviluppo di Rinascente: un’esperienza che gli permise di aprire le porte a una carriera brillante, in Italia e all’estero.
Nel 1960 progettò la VI Mostra del Compasso d’Oro in collaborazione con Mario Bellini.
Sempre in quegli anni, fondò il suo studio focalizzato sulla progettazione espositiva ed editoriale. Nel 1968, anno caratterizzato da proteste e rivolte, progettò la XIV mostra della Triennale. Due anni dopo progettò la mostra del Compasso d’Oro ADI al Castello Sforzesco di Milano.

Gli anni ’70 sancirono invece il suo ingresso nel mondo nella direzione artistica di testate come Shop, dal 1971-72 e Zodiac – giornale di architettura fondata da Adriano Olivetti – dal 1970-73.
Fu poi il momento di Abitare, il mensile con cui Lupi ha collaborato per quasi quindici anni (’74-’86), prima in veste di grafico, fotografo, firma di approfondimenti, per poi, nel ’92, diventarne direttore responsabile fino al 2007.
Dal 1986 al 1992 è stato direttore artistico per Domus.
Dal 1979 al 1988 è stato consulente d’immagine per La Triennale di Milano, ripensandone l’identità e progettando il materiale informativo per la XVI mostra Triennale (1979-82), il marchio ufficiale della Triennale nel 1983 e la XVII mostra Triennale nel 1988 con la collaborazione di Achille Castiglioni.
Lo ricorda così suo figlio Michele Lupi sui social: “Architetto, art director e uomo giusto, ha lavorato tutta la vita lontano dal clamore, lottando contro la voglia di stupire”.