Summer love-Welcome home, il naufragio dei confini

La mostra racconta la difficoltà di costruire spazi personali, un omaggio alla speranza di trovare un posto che ci accolga senza emarginarci

Il 16 aprile presso la galleria ME Vannucci di Pistoia si è inaugurata la mostra Summer love-Welcome home a cura di Serena Becagli, visibile fino al 29 luglio 2023. All’interno dell’edificio postindustriale in cui si trova la galleria sono esposte le opere di tre artisti: Erika Pellicci, lucchese che vive a Berlino, Lori Lako albanese che vive a Firenze e Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, di origine iraniane ma che attualmente vive a Torino. Summer love-Welcome home è un omaggio alla speranza di trovare un posto che ci rappresenti e che ci accolga senza emarginarci; al contempo è un titolo che ha il sapore della sconfitta. Il caicco da cui prende il nome la mostra è quello partito dalla Turchia con a bordo 180 migranti e tragicamente affondato nelle acque di Cutro in Calabria all’inizio del 2023.

Lori Lako, Zoo

Nell’opera Zoo di Lori Lako, che incontriamo  non appena attraversato l’ingresso, alcuni animali emigrati dalle loro bandiere d’origine si ritrovano insieme su un unico lembo di stoffa, coabitando su un semplice spazio bianco, senza alcun riferimento alla bandiera da cui provengono. Non hanno più una nazionalità, su quel tappeto sono semplici forme liberate dagli spazi che le costringevano: il simbolismo di cui erano portatrici si annulla. Nella serie fotografica Imperfect Lullaby, della stessa autrice, alcune fotografie in bianco e nero scattate in Albania nei primi anni novanta dall’illustratore Francesco Fagnani, vengono trasformate in una sorta di frame cinematografico dopo l’aggiunta di colore e sottotitoli. In questo caso non sono solo i limiti spaziali a cadere, ma anche quelli temporali.

Lori Lako, Imperfect lullaby

Un’atmosfera irreale e ovattata ci circonda quando entriamo nella stanza costruita dall’artista Mohsen Baghernejad Moghanjooghi per la sua opera Rising sun. Le pareti bianche di stoffa quasi trasparente ci avvolgono conducendoci ad una installazione formata da un letto al limite del quale cresce una pianta  fatta di cemento che bagnandosi rivela il solfato di rame di cui è impastata. “Overture” è la scritta stampata sulla coperta dai colori acidi posta sul letto che indica l’inizio di uno stato di incoscienza in cui la mente è libera di vagare senza alcuna pretesa. Le pareti di stoffa bianche, inconsistenti nella loro leggerezza, diventano come nebbia sottile che non riesce a nascondere del tutto l’ambiente circostante. Due spazi contigui e allo stesso tempo separati.

Con l’artista Erika Pellicci il senso di perdita dei confini si fa ancora più tangibile. Nel suo caso non si tratta solo dei confini spaziali dei luoghi che abita, ma anche dei confini del corpo. Nell’opera Flowing state e nella serie My home ogni contorno si fa labile, pixelato, svanisce e riappare. I contorni della persona si costruiscono solo attraverso i movimenti e quasi si annullano fondendosi con lo spazio circostante. In questo caso è il corpo a costruire lo spazio e non viceversa. Nella serie Fragrance viene documentato l’incontro tra luoghi differenti e lontani che riescono però a coesistere all’interno dello scatto dell’artista. Nella foto immortalata dal traghetto non riusciamo a intravedere cosa c’è all’esterno, ma sappiamo che la nave sta attraversando il lago di Costanza sito al confine fra tre Paesi diversi. In un’altra foto della stessa serie è protagonista la chiocciola Herma. L’artista la tiene con sé a Berlino dopo averla trovata in un cesto di insalata che i suoi genitori le avevano spedito da Lucca. Come gli animali presenti in Zoo, Herma non ha una casa, la sua casa la porta con sé ed ogni luogo può dirsi casa sua.

Erika Pellicci, Fragrance

Summer love-Welcome home
fino al 29 luglio 2023
galleria ME Vannucci arte moderna e contemporanea
via Gorizia 122 – Pistoia
info: www.vannucciartecontemporanea.com

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