Linee pulite e colori sgargianti: torna a Roma l’illustratrice Camilla Falsini 

Nato da un laboratorio in sinergia con i bambini della Ludoteca di Tor Sapienza, il muro rappresenta l’importanza dell’attività del giocare

Linee nette, forme stilizzate e minimali, colori intensi e contrastanti caratterizzano i lavori di Camilla Falsini, tra le più note illustratrici italiane, la quale spazia dall’illustrazione editoriale ai grandi dipinti murali, dagli oggetti di design ai libri, ha collaborato con numerosi brand e riviste. Da che ha memoria, è sempre stata appassionata d’arte e affascinata dall’illustrazione, probabilmente poiché fin da piccola era circondata dai fumetti e dai libri che leggeva il padre: «C’era molta arte in casa – racconta Falsini – E poi avevo i miei libri, come alcune opere di Gianni Rodari, illustrate da Bruno Munari». Proprio Munari, insieme con Depero, Balla e il Futurismo nella sua totalità, hanno influenzato lo stile della Falsini, ma non solo: tutte le avanguardie del Novecento sono state per lei fonte di ispirazione, anche l’espressionismo, che sembra essere diametralmente opposto ai suoi lavori. 

«Nei miei lavori – dichiara l’artista – è stato più costante l’uso del colore che quello delle forme e delle linee. Credo che i colori siano qualcosa di connaturato profondamente al proprio sentire. Personalmente, ho sempre amato e utilizzato tonalità forti e accese, non mi viene mai da utilizzare tinte pastello o determinate gradazioni di colore come alcuni viola o magenta o l’arancione». Tra i numerosi lavori che realizza, di formato e dimensioni differenti, ad affascinarla maggiormente sono le immagini che poi vengono stampate e riprodotte in largo numero e le problematiche che questo comporta; ma non solo, apprezza molto le immagini destinate al web e che devono essere visualizzate su differenti supporti e schermi. «Il muro è un’altra cosa – spiega l’illustratrice – è un’opera unica, di cui esiste un solo esemplare e va visto dal vivo ed è bello perché, a parte i muri in interno, i muri in esterno sono di tutti. Chiunque può andare, senza nessun biglietto, senza fare nessun acquisto e godere della bellezza di un’opera di street art. È qualcosa che esiste, mentre per l’illustrazione, sopratutto lavorando in digitale come faccio io, l’opera unica ed originale non esiste».

Tra i lavori più recenti di Camilla vi è Gioco, un grande murale dalle dimensioni di 11 x 3 metri che decora la sala principale della ludoteca La Casetta delle Arti e dei Giochi – Antropos Onlus nel quartiere Tor Sapienza, evocando l’importanza dell’attività del giocare. L’opera, in cui emerge la cifra stilistica dell’artista dal tratto pulito in cui geometrie e colori sgargianti si fondono dando origine a figure dal carattere surreale, è frutto dello scambio che l’artista ha avuto nei mesi scorsi in un workshop con i bambini della Ludoteca, coniugando i loro desideri emersi nell’incontro con il proprio linguaggio. Il murale è stato presentato in occasione della conclusione della seconda tappa di FACILE SOGNARE, il progetto di corporate social responsibility nato con la missione di ristrutturare spazi dedicati alla tutela di bambini in difficoltà da un’idea di Facile Ristrutturare, azienda del gruppo Renovars fondata con la volontà di ripensare il concetto di ristrutturazione attraverso una visione democratica dell’interior design, sviluppato in collaborazione con Every Child Is My Child Onlus.

Il progetto di Roma – dopo quello di Milano – ha visto protagonista la Casetta delle Arti e dei Giochi, ludoteca nata nel 2003 nel quartiere di Tor Sapienza, periferia est della capitale, grazie alla determinazione e alla passione della cooperativa Antropos Onlus che da anni ne gestisce i servizi con una programmazione rivolta a bambini dagli 0 ai 10 anni che prevede spazio ba.bi, ludoteca, attività adulto-bambino e attività per i genitori.
«La decorazione del muro nasce da un laboratorio fatto con i bambini – racconta Falsini – È stato un laboratorio semplice: gli operatori della ludoteca hanno chiesto ai bambini di disegnare e dire cosa gli sarebbe piaciuto vedere sulla parete della loro ludoteca. Sono emerse una marea di cose e tantissime parole che io ho segnato, mano a mano che quel fiume di idee veniva fuori, le parole più ricorrenti. L’ intento era creare qualcosa di gioioso, idoneo con il luogo in cui sarebbe inserito. Da quello è nato il titolo dell’opera, Gioco, e l’opera stessa che rappresenta semplicemente, elementi venuti fuori dal laboratorio come animali e piante esotiche, una tigre che gioca a palla e un lampadario caleidoscopio, il tutto trasportato da un treno folle e colorato che il vero protagonista del murales, i cui vagoni sono la finestra e la porta della sala». Non è stata la prima volta che la Falsini realizza progetti per il sociale e lavora con associazioni, le è capitato spesso, coinvolgendo sopratutto ragazzi in età adolescenziale. Un’attività che fa spesso nei suoi laboratori con i più piccoli è farli lavorare con delle forme che lei stampa e ritaglia; i bambini devono assemblare queste forme creando dei collage, solo dopo averci giocato: creare, smontare, ricreare  personaggi o quello che desiderano.

Tra i progetti futuri vi è la realizzazione di un murales a Dobiago; uno a Riace per il cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, commissionatole dalla regione Calabria; un progetto di arte partecipata a Padova, in cui dovrà allestire e colorare una piazza in cui si svilupperà questo evento legato al sociale. «Poi ho un progetto molto grande e nuovo – conclude Camilla – che non ho mai fatto, di cui non dico per scaramanzia, che partirà a ottobre e magari ci sarà occasione di parlarne».

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