Lo stato dell’arte. Judith Butler sul palco del Teatrino di Palazzo Grassi

Partendo dal rapporto tra arte, istituzioni politiche e mercato, la filosofa spiega come l’arte possa far nascere nuove modalità di interazione capaci di contrastare le forze distruttive

A che punto è “Lo stato dell’arte“? A cosa serve l’arte oggi? Dove ci troviamo e da che parte stiamo andando?
Dopo il debutto con la scrittrice Rachel Cusk, Palazzo Grassi – Punta della Dogana prosegue con la rassegna – curata da Barbara Carnevali, Directrice d’études in Filosofia presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi – che invita importanti personalità del mondo della cultura internazionale a una riflessione inedita sullo stato attuale dell’arte.
Sul palco del Teatrino di Palazzo Grassi, il 10 maggio alle ore 18.00, parlerà la nota filosofa americana Judith Butler con un saggio su Perdita e rigenerazione. Ambiente, arte, politica

Judith Butler, portrait. Photo Stefan Gutermuth

Filosofa post-strutturalista, docente universitaria, attivista e autrice di diverse pubblicazioni tra le quali Gender Trouble e Bodies That Matter che ridiscutono la nozione di genere e sviluppano la teoria della performatività di genere, Judith Butler ha oggi un ruolo di primo piano nella riflessione femminista e queer. Nel suo intervento a Palazzo Grassi propone una visione dello stato attuale dell’arte che si lega al concetto stesso di “Stato” e offre spunti di riflessioni molteplici che inviteranno l’ascoltatore a interrogarsi sulle forme di fruizione e sulla cronaca recente. Partendo dal rapporto tra arte, istituzioni politiche e mercato, interrogandosi sui modi in cui cerchiamo di orientarci e dare un senso alla sofferenza e al cambiamento che avvertiamo come inevitabile, l’autrice cerca di comprendere quale mondo creino le forme di protesta che mettono a rischio le opere d’arte con azioni dimostrative – come quelle recentemente messe in atto da alcuni attivisti per sensibilizzare al cambiamento climatico –  e come invece l’arte possa far nascere nuove modalità di interazione capaci di contrastare le forze distruttive. Gettando luce su come gli oggetti, gli spazi, gli intervalli di tempo possano contribuire oggi a ricreare il senso di un mondo condiviso, ci invita a considerare il ruolo della creazione artistica nel rendere tollerabile l’intollerabile, pur consapevole che non significhi risolverlo, ma «entrarci in relazione, conviverci, esaminarne i contorni, le consistenze, riflettere sui meccanismi e metodi che gli consentono di perpetuarsi».

Il ciclo d’incontri proseguirà nel 2024 con altri ospiti che presenteranno le proprie riflessioni inedite al pubblico del Teatrino di Palazzo Grassi, e che andranno successivamente ad arricchire la collana dedicata, edita da Marsilio Arte. In attesa della pubblicazione di Butler, Perdita e rigenerazione. Ambiente, arte, politica, il 12 maggio, è già disponibile in libreria il primo volume della collana Controfigura. L’artista e il suo doppio, di Rachel Cusk.
 
Il calendario completo della stagione di Palazzo Grassi: www.palazzograssi.it.