Patricia Low Contemporary apre la sua nuova sede a Venezia

La galleria svizzera inaugura il 1 aprile con un programma di artisti internazionali nel cuore del quartiere dei musei di Venezia, Dorsoduro

«Arrivare a Venezia in taxi è sempre magico – confessa Patricia Low, gallerista svizzera direttrice dell’omonima galleria con sede a Gstaad – Quest’ultima volta è stata resa ancora più surreale dalla vista di uomini e donne al lavoro nella mia futura galleria, in un piccolo palazzo rinascimentale affacciato sul Canal Grande. Marcel Proust ha descritto questa sensazione nel modo migliore: “Quando sono andato a Venezia, ho scoperto che il mio sogno era diventato – incredibilmente, ma molto semplicemente – il mio indirizzo”. Entrare a far parte del tessuto di questa città è un grande privilegio, mentre le mie passioni per l’arte e la Serenissima si fondono, sono entusiasta di condividere con i miei artisti un’altra location da sogno in cui mostrare il loro lavoro».
Patricia Low Contemporary annuncia così l’apertura di una nuova galleria a Venezia, nel centro del quartiere dei musei – Dorsoduro – che opererà in parallelo alla sede centrale, fondata nella località svizzera nel 2005. Adiacente al museo Ca’ Rezzonico del Settecento veneziano e proprio di fronte a Palazzo Grassi, la galleria aprirà nel cinquecentesco Palazzo Contarini Michiel il 1° aprile con una personale dell’artista americana Amy Bessone, Our Secret Garden.

Amy Bessone, Ophelia Chong’s Tiny Grapefruit, 2023

La mostra comprende una serie di dipinti e un’opera scultorea che ritraggono figure archetipiche, sole o in gruppo, in ambienti oscuri pulsanti di colore. Forme femminili dai colori intensi e corposi, fanno riferimento a molteplici fonti storico-artistiche e architettoniche, nonché alla stessa Venezia, ma riconfigurate in ambientazioni ambigue e oniriche ed eseguite in una tavolozza intensa, quasi digitale, i dipinti combinano il senso dell’etereo con l’iperreale. L’artista restituisce queste figure, che dipinge da sculture trovate su siti di aste e varie altre fonti, alla forma scultorea. Le vignette in cui appaiono compongono una narrazione coinvolgente, anche se indeterminata: un mondo carico, incentrato sulle donne, di fogliame lussureggiante, alcove e corpi abbondanti, e un sito di bonifica e riattivazione per forme oggettivate.

Dopo Bessone, la galleria ospiterà le esuberanti sculture pop dell’artista britannico Philip Colbert in concomitanza con l’apertura della Biennale di Architettura. Un programma che testimonia l’impegno di Patricia Low nel portare avanti artisti emergenti e affermati e nel trovare connessioni tra loro che trascendano il territorio, la generazione e la disciplina. Tra gli artisti chiave con profili internazionali significativi che hanno esposto a Patricia Low Contemporary nel corso degli anni ci sono: Wim Delvoye, Sylvie Fleury, Damien Hirst, Axel Hütte, Bjarne Melgaard, Jonathan Meese, Marc Quinn, Anselm Reyle, Chiharu Shiota, Gavin Turk, Joana Vasconcelos, e Thomas Zipp. Dalla riapertura post-pandemia, nel 2021, in un nuovo spazio a Gstaad, Patricia Low ha anche puntato i riflettori su artisti emergenti tra cui Richard Kennedy, Anouk Lamm Anouk e Brian Rochefort.