Nave Louise Michel, finanziata da Banksy, bloccata nel porto di Lampedusa

Lo stato di fermo è scattato dalla Guardia di Finanza per violazione del nuovo decreto Piantedosi sulle Ong e i soccorsi in mare

«Ci impediscono di lasciare il porto e prestare soccorsi in mare», è il grido di protesta che arriva dalla nave Louise Michel, dell’omonima Ong, in stato di fermo nel porto di Lampedusa perché accusata di aver violato il nuovo decreto Ong. Non è ancora chiaro quali sarebbero le presunte violazioni per cui è scattato il fermo. L’imbarcazione è stata sottoposta a controlli sulle autorizzazioni rilasciate dalle competenti autorità dello Stato di bandiera e sui requisiti di idoneità nautica alla sicurezza della navigazione. 

La Louise Michel è un’ex imbarcazione della marina francese acquistata con i proventi della vendita delle opere d’arte da Banksy, tre anni fa. «Come molte persone di successo nel mondo dell’arte, ho comprato uno yacht – aveva ironicamente dichiarato l’artista – la conversione in nave di salvataggio è avvenuta perché le autorità europee ignorano deliberatamente le richieste di soccorso dei non europei». Il fermo della nave è già oggetto di critiche da parte delle ong. «Con la situazione che c’è in mare, trattenere una nave di soccorso in porto mentre donne, uomini e bambini rischiano di morire, è una cosa assurda», dichiara il capomissione di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini. Secondo quanto precisato da una nota della Guardia Costiera, la Louise Michel è stata fermata per violazione del decreto Piantedosi: «L’unità, nello specifico, dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, contravveniva all’impartita disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendosi invece su altre 3 unità di migranti sulle quali, peraltro stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia Costiera italiana».

Alla Ong viene addirittura contestato anche di aver causato con il suo atto di disobbedienza il sovraccarico dei «sistemi di comunicazione del centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato». Prima di arrivare a Lampedusa la nave aveva prestato soccorso ad alcuni barchini nel Mediterraneo sui quali viaggiavano diversi migranti e i salvataggi erano stati effettuati anche da motovedette di Capitaneria e Guardia di Finanza.