Emilio Isgrò – Come cancellare l’inutile. Anteprima del film di Guido Talarico dedicato all’artista delle cancellature

Presentato in anteprima assoluta il documentario di Guido Talarico sull'arte di Emilio Isgrò che andrà in onda ad aprile su Rai 5

In Piazza dell’Enciclopedia Italiana 4, a Roma, Palazzo Mattei Paganica, sede della storica Accademia Treccani, si prepara a ospitare l’anteprima esclusiva del film Emilio Isgrò – Come cancellare l’inutile con la regia di Guido Talarico, editore di Inside Art.

Al suo terzo film, Talarico dedica il suo ultimo documentario al maestro siciliano noto per le sue iconiche cancellature utilizzate nelle opere come strumento di riscrittura. Prodotto da FAD, società di produzione di Guido Talarico, e da Lilium Distribution di Simona Garibaldi che ne cura anche la distribuzione, in collaborazione con Rai Cultura e con Treccani – Istituto della Enciclopedia Italiana, il film, andrà poi in onda per il pubblico di Rai 5, il 5 aprile alle 21.15, all’interno del programma ArtNight, condotto da Neri Marcoré. Programma che porta in prima serata film e documentari dedicati al mondo dell’arte, dando grande sostegno e diffusione al patrimonio culturale nazionale.
Attraverso le parole e la testimonianza diretta dell’artista, e gli interventi di Renata Cristina Mazzantini, curatrice di Quirinale Contemporaneo, il film ripercorre la vita di uno dei più grandi artisti italiani viventi. Artista concettuale completo, nato a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, ma ormai milanese di adozione, Emilio Isgrò si è misurato negli anni e con enorme successo con “ogni esperienza possibile”, dal giornalismo alla poesia, dal teatro alle arti visive, trovando nella cancellazione delle parole un’innovazione poetica ed espressiva così forte, da entrare nella storia del contemporaneo internazionale. Dalla cancellazione della Costituzione Italiana a quella delle Leggi Razziali o la cancellazione dell’Enciclopedia Treccani, il documentario ripercorre l’evoluzione artistica di Isgrò attraverso un dialogo franco, generoso, profondo tra l’artista e il regista girato in presa diretta nei suoi luoghi più significativi: lo studio, l’archivio, il museo privato, la casa.
Il montaggio del film è di Camilla Cionfoli, la fotografia di Francesco Talarico.

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