YOU ARE MINE, Daniela Comani in mostra a La Galleria Nazionale contro il femminicidio

L'artista Daniela Comani ribalta la questione di genere mostrando quanto il potere sia pericoloso per ognuno di noi

Il lavoro YOU ARE MINE in mostra a La Galleria Nazionale di Roma realizzato dall’artista Daniela Comani, sembra catapultarci in universo parallelo o in un racconto distopico in cui i giornali, come nella realtà, sono la fotografia di un mondo complesso dove la violenza dilaga ma le vittime di omicidi e violenza di genere non sono più le donne bensì gli uomini.
Sovvertire il carnefice e la vittima fa sì che le notizie riportate siano come profondi scossoni per chi osserva. Fa un certo effetto immaginare situazioni in cui i carnefici a cui, purtroppo, siamo abituatə, sono vittime. Mostrare la brutalità, che tale resta, ma al contrario, fa risaltare ancor di più quanto la questione della discriminazione di genere sia urgente e abbia radici profonde nella cultura del nostro paese e non solo.

Il lavoro dell’artista si colloca in un’epoca e in un contesto storico in cui dopo più di cento anni dalle prime contestazioni e ribellioni femministe su scala europea, ci si ritrova ancora a combattere con meccanismi e comportamenti di cui spesso nemmeno ci si accorge ma oltre che commentare e riflettere su un argomento di estrema importanza, è artisticamente interessante notare come le opere stesse siano state disposte. Il corridoio è il luogo di passaggio per eccellenza, spesso fa da tramite tra due altri spazi e appare, agli occhi di chi visita, una scelta molto simbolica. Il femminismo è senz’altro il passaggio che dovremmo percorrere tuttə per modificare molti dei dannosi concetti culturali che ci trasciniamo. Altrettanto interessante è la scelta del supporto e quindi del materiale usato. La scelta che l’apparenza sia quella del giornale, simula l’importanza e la veridicità delle notizie ma i materiali usati in realtà sono il cotone e il metallo, di certo più duraturi e resistenti della carta. L’arte è spesso un ottimo spunto per approfondire concetti anche in altri ambiti. Un esempio potrebbe essere collegare questa installazione a un romanzo distopico molto interessante che mostra proprio come sarebbe il mondo, se la situazione fosse opposta: Ragazze elettriche di Naomi Alderman. Un romanzo che, come questa installazione, non fa che farci riflettere su quanto il potere sia un’arma pericolosa, se usata così come siamo soliti fare.

Daniela Comani, YOU ARE MINE
a cura di Miriam Schoofs
fino al 12 febbraio
La Galleria Nazionale – viale delle Belle Arti, 131, Roma

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