Nuria Mora Moreno, tra le poche donne al mondo a praticare arte non autorizzata in spazi pubblici, ha saputo trasporre la sua visione dello spazio, della luce e del colore in un corpus di affascinanti opere che non si fermano solo ai muri ma in una eclettica varietà di medium: tele, carte, arazzi, tappeti e una ricerca sul volume che si articola in installazioni e sculture di vetro, legno e ceramica. Le sue prime produzioni in ceramica datano 2015, traendo ispirazione da materiali raccolti durante un viaggio e si cimenta con un piccolo forno installato nel suo studio per realizzare le prime sculture.
La mostra Allontanarsi dalla linea gialla a Reggio Emilia – ospitata allo SpazioC21, in Palazzo Brami fino al 5 febbraio – è un salto di scala nella sua produzione in ceramica: sia per l’importanza dei volumi su cui ha lavorato che per la complessità della progettualità che ha sviluppato. L’opera è una sintesi matura ed eclettica della sua ricerca di anni, un percorso articolato su sculture di grande e piccola dimensione, tele, serigrafie e oggetti di design. Il testo critico che accompagna la mostra – che accompagnerà anche sul libro dedicato al progetto, che verrà presentato a Gennaio 2022 – è di Fabiola Naldi. L’intera produzione delle opere è “made in Italy”: tele sono state realizzate in residenza allo SpazioC21, prototipi e stampi delle ceramiche sono stati realizzati a Milano da recipient.cc mentre la 3MC di Vignola ha curato la produzione delle ceramiche; gli oggetti di design – che combinano la ceramica di Nuria con elementi in metallo smaltato sono invece il risultato di una progettualità congiunta tra l’artista, Lo Studio Design di Reggio Emilia e il lavoro di Paolo Iotti della ditta Iotti Attilio di Rivalta.
«Le mie immagini sono politiche per la loro relazione con il contesto della città e perché i lavori presumono un’interferenza nelle relazioni pubbliche. La mia intenzione, tuttavia, è sollecitare la riflessione, suggerire una pausa, indurre l’osservatore ad una sua libera interpretazione», dichiara l’artista in un’intervista per il libro Beyond the street, edito da Gestalten.
Nei quasi 25 anni di pratica artistica Nuria Mora si è affermata in uno spazio dominato da uomini, contrastinguendosi per la sua ricerca astratta nello spazio pubblico: forme, linee e moduli dialogano con equilibrio nell’architettura in cui sono inseriti, le trame sono sviluppate in bilico tra astratto e formale, insieme a metamorfosi di forme arboree o vegetali che hanno delineato un codice identitario fatto di forme plastiche, distorte e arrotondate, che superano le geometrie dei primi anni di attività. Negli ultimi dieci anni Nuria ha alternato il lavoro in strada con una ricerca in studio destinata sia a presentazioni indoor in spazi privati – in gallerie, residenze d’artista e commissioni di grandi marchi – che all’ingaggio di prestigiosi spazi istituzionali e grandi musei – come la Tate Modern a Londra (2008), la Fondazione Joan Miró a Mallorca (2008), il Museo d’Arte Contemporanea di Johannesburg (2010), lo spazio Place du Pilori a Niort (2011), la Fondazione Pilar e Joan Miró a Barcellona (2016) e la Biennale di Venezia (2022) – che hanno ospitato esposizioni delle sue opere.
In occasione del finissage verrà presentato il libro Allontanarsi dalla linea gialla con testi di Fabiola Naldi e Carlos Risco. Un racconto per immagini del progetto di ceramiche realizzato per la mostra, che dimostra come a volte si possa superare la propria linea gialla unendo le forze.