“Habemus Papam, nero!”. È il grido artistico lanciato a Roma, nei primi giorni di gennaio con una performance a firma di Pep Marchegiani, che vede l’apparizione dell’immagine del nuovo Pontefice africano Celestino VI sulla statua di Pasquino, sul Lungotevere vicino San Pietro e in diversi luoghi iconici della Capitale, come ai piedi della statua di Giordano Bruno in Campo de’ Fiori.
Artista non nuovo a provocazioni, Marchegiani racconta la genesi del progetto: «L’idea della performance arriva proprio da una veggenza, con l’eredità spirituale di San Pietro raccolta da Celestino VI, il primo Papa proveniente dalla zona di Dar Gum’a in Sudan – racconta l’artista – un Papa africano, dunque, con un nome che evoca la celebre figura di Celestino V, di memoria dantesca, primo pontefice a rinunciare al soglio papale. Dopo di lui ha dato le dimissioni Papa Ratzinger, scomparso in questi giorni». Nel suo sogno l’artista, e con la sua installazione a Napoli, ha di fatto “anticipato” la notizia della lettera di dimissioni preparata da Papa Francesco e dell’annuncio che tra due anni una donna sarà alla guida del Dicastero.
L’artista torna a Roma dove ha già firmato una sua performance, incappucciando le statue del Pincio con sacchetti di plastica nera, denunciando il degrado della Capitale. Altre sue incursioni sono state quella a Firenze, con l’installazione di un David di Michelangelo rivisitato nelle sue fattezze, in forma di denuncia del conservatorismo dell’arte, fino alla “messa in vendita” della Reggia di Caserta per il suo scarso utilizzo e assenza di valorizzazione. Il sogno, poi materializzato in un’effige, è diventato un NFT e un sito, E-pray, che venderà oggetti sacri, autorizzati da La Santa Sede (marchio in fase di registrazione), relativi alla figura del nuovo pontefice: Celestino VI.
Come il suo ideale predecessore rappresentato dalla figura dell’eremita del Gran rifiuto, Celestino VI sarebbe un Papa dei poveri, di una Chiesa pura, essenziale, evocativa delle sue prime forme. «L’installazione è sì provocatoria ma sottolineo che non sono contro la Chiesa a prescindere – aggiunge Marchegiani – con questo gesto intendo scuotere le coscienze, invitando ad una riflessione». Il viaggio di Celestino VI continuerà in altre città.