Tutto è iniziato con un furto. Nella notte tra il 18 e 19 ottobre del 1969 un gruppo di ladri entra nell’Oratorio di San Lorenzo, a Palermo e s’impossessa della tela della Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi di Caravaggio, portandolo via su un camioncino della frutta e lasciando sull’altare il solo telaio. Un furto su commissione, tra mafia e malaffare, di cui ancora oggi non si è riusciti a venire a capo, e il dipinto, dopo 54 anni, resta uno dei più ricercati dal FBI.
Ogni anno, dal 2010, viene invitato un artista contemporaneo a reinterpretare il Caravaggio scomparso nell’ambito dell’iniziativa NEXT. Agli artisti viene generalmente data carta bianca, ma con una sola restrizione: le dimensioni originali devono essere rispettate in modo che il pezzo contemporaneo possa entrare nella cornice vuota sopra l’altare.
Quest’anno, la notte di Natale, l’artista Vanessa Beecroft ha realizzato un tributo alla Natività scomparsa, installata proprio all’interno dell’Oratorio di San Lorenzo, a Palermo. «Con la mia Natività, voglio rispettare l’iconografia di Caravaggio – ha raccontato la Beecroft – Ho quindi scelto di lasciare il Divino nella luce e di mettere in ombra le figure umane di quest’opera d’arte».
Vanessa Beecroft, nota principalmente per le sue performance e i suoi tableau vivant, ha realizzato proprio una performance nel mese di dicembre a Palazzo Abatellis, as usual, mentre per l’Oratorio di San Lorenzo ha ideato un intervento insolito per il suo curriculum, un dipinto. Nella tela si prende la scena con il suo nome, scritto nel cartiglio dall’angelo. La luce vuole evidenziare la Madonna, che appare ancora più stanca di come era l’originale di Caravaggio. Forse anche per sottolineare la fatica della maternità.
L’opera resterà all’interno dell’Oratorio di San Lorenzo fino al 17 ottobre 2023, che segna l’ultima apparizione della Natività, prima della sua leggendaria scomparsa.