I Pittori della realtà. Verità e illusione tra Seicento e Novecento è stata inaugurata a Palazzo dei Priori a Fermo nelle Marche, dal Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Parte del progetto regionale Il Seicento nelle Marche, la mostra a cura di Vittorio Sgarbi, Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari espone nella sala dei Ritratti di Palazzo dei Priori, ottanta dipinti che in realtà “sono molti di più”, come sottolinea la curatrice Daniela Ferrari nella conferenza di apertura. Il tema del quadro nel quadro è ricorrente, ed è il filo conduttore che regge la manifestazione artistica, definita da Sgarbi: «l’ultima festa della pittura italiana». Un periodo particolare, durante il dopoguerra, che scopriamo attraverso le ottanta opere esposte. Sono autori di queste tele i Pittori moderni della realtà, nati nel 1947. Un gruppo di artisti anticonformisti nei confronti del modernismo, inconsueti e desiderosi di recuperare la grande tradizione pittorica del passato; erano ispirati dall’arte seicentesca caravaggesca, dalla pittura spagnola e da quella fiamminga. Una resilienza estetica ed etica volta a riscoprire il valore del ritorno al mestiere, teorizzato da Giorgio de Chirico che li ha incoraggiati e aiutati durante le prime esposizioni. Superstiti del conflitto mondiale appena vissuto, questi artisti avevano a cuore la rinascita dell’arte pittorica e in concomitanza la rinascita dell’umanità.
L’esperienza collettiva si spese con convinzione tra il 1947 e il 1949. Una storia piuttosto breve che regala però la preziosa maestria delle loro rappresentazioni. I dipinti mostrano la dotata bravura nel cogliere l’illusione della realtà, ci trasportano nel passato consentendoci di fare un viaggio meraviglioso nella grande pittura. Le capacità mimetiche e illusorie fanno stupire davanti a queste opere che mostrano la realtà dialogando con capolavori più antichi come L’Adorazione dei pastori di Rubens, parte della collezione permanente della Pinacoteca Civica di Fermo. Sensazionale pensare che quadri così distanti nel tempo possano essere così simili dal punto di vista tecnico. Grazie all’importante collaborazione con il Mart di Rovereto sono esposti: Pietro Annigoni, Gregorio Sciltian, Giovanni Acci, Alfredo Serri, Carlo Guarnieri, Xavier e Antonio Bueno quest’ultimo autore del Nudo con fiori del 1947, rappresentato nella locandina della mostra. Sono presenti inoltre due opere di Giorgio de Chirico. Un’interessante occasione per scoprire un gruppo ante litteram di amatori caravaggeschi, dato che Caravaggio stesso come ha ribadito il Sottosegretario è stato riscoperto nel 1951 e dunque in quell’anno è “nato”. Una parentesi di storia affascinante per l’arte del XX secolo, missione della “vera pittura”, frutto dell’illusione della realtà. La critica contemporanea del tempo li fraintese e non li apprezzò a dovere: erano considerati anacronistici, lontani dalla lirica del realismo, troppo legati alla fotografia e al virtuosismo seicentesco.
I Pittori moderni della realtà sono invece sorprendenti portatori dell’eterno e antichissimo seme delle arti figurative, nel profondo bisogno di ricerca della natura. Il gioco di confronto tra secoli, arricchisce lo spazio e il tema. I pittori moderni sono accompagnati, nella Sala dei Ritratti, da quadri di Alessandro Magnasco e Carlo Magini, del Seicento e del Settecento da cui hanno tratto ispirazione. Nei dipinti di questo collettivo progressista, prevale una forma retorica alla base di tutta la storia dell’arte, ossia quella della citazione, del riferirsi a qualcos’altro. Un modello, un insegnamento e un umile consapevolezza del lavoro artistico dei predecessori che lasciano ai posteri delle fondamentali chiavi di visione per nuovi apici interpretativi.
I Pittori della realtà. Verità e illusione tra Seicento e Novecento
a cura di Vittorio Sgarbi, Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari
fino al 1 maggio 2023
Palazzo dei Priori, Fermo
www.fermomusei.it