Ha aperto il 16 dicembre alle Scuderie del Quirinale la mostra Arte Liberata 1037-1947 – Capolavori salvati dalla guerra. La nuova esposizione, curata da Luigi Gallo e Raffaella Morselli espone più di cento capolavori salvati durante la Seconda Guerra Mondiale, celebrando un momento fondante dell’identità civica nazionale che trova radice nel patrimonio artistico. In particolare, mette in evidenza l’importanza delle storie degli uomini e delle donne che salvarono il nostro patrimonio culturale, fragilissimo davanti alle vicende belliche. Per questo motivo, la mostra ha un doppio registro espositivo, da un lato vengono raccontate le storie dei protagonisti di questo salvataggio, dall’altro vengono esposti dei capolavori senza età.
Oltre a rappresentare un’emozionante testimonianza di un patrimonio artistico di valore inestimabile, Arte Liberata è un omaggio a una generazione di funzionari dello stato, che si è trovata a difendere dalla guerra un patrimonio all’inizio della loro carriera: Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Emilio Lavagnino, Vincenzo Moschini, Pasquale Rotondi, Fernanda Wittgens, Noemi Gabrielli, Aldo de Rinaldis, Bruno Molajoli, Francesco Arcangeli, Jole Bovio e Rodolfo Siviero, solo per citarne alcuni. Come ha affermato la curatrice Raffaella Morselli: «La mostra è una storia di tuke, di destino. I monuments (we)men di cui raccontiamo la storia, sono stati coloro che hanno governato il destino del patrimonio artistico italiano». I curatori hanno costruito un percorso espositivo che accompagna i visitatori in dieci anni di storia – drammatica e complessa – seguendo tre filoni narrativi: il primo, quello relativo alle Esportazioni forzate e al Mercato dell’arte, il secondo che fa riferimento agli Spostamenti e ai Ricoveri, e infine il terzo, quello che racconta la Fine del conflitto e le Restituzioni. Ciascuno di questi temi è stato costruito su un ricco archivio di documenti storico artistici e fotografici.
ARTE LIBERATA 1937-1947 – I capolavori salvati dalla guerra è una mostra è toccante e coinvolgente, che solleva un tema quanto mai attuale: l’avvicinarsi di un conflitto che fa riflettere non solo sulla nostra salvezza, ma sulla necessità di conservare e preservare la nostra storia e la nostra cultura. Tra i capolavori più celebri presenti nell’esposizione: il Discobolo Lancellotti , la Danae di Tiziano Vecellio a Santa Palazia del Guercino, i celebri ritratti di Alessandro Manzoni oltre ai numerosi capolavori custoditi nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, quali la Crocefissione di Luca Signorelli e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca. Aperta al pubblico romano fino al 10 aprile 2023.