Un racconto visivo ed epistolare nato dalle corrispondenze tra Anton Giulio Onofri e Gian Maria Tosatti

Alla Fondazione Pastificio Cerere le fotografie di Onofri e gli scambi avuti con l'artista che tracciano un ritratto in absentia di Tosatti

Fino al 31 gennaio la Fondazione Pastificio Cerere presenta Non mi troverai, un racconto fotografico di Anton Giulio Onofri accompagnato da un intervento di Gian Maria Tosatti, a cura di Saverio Verini. La mostra, che apre al pubblico il 16 dicembre 2022, propone infatti le 24 immagini della serie fotografica Casa di Gian Maria a Napoli (2020) che accompagnata da una corrispondenza epistolare tra il fotografo e l’artista traccia un ritratto in absentia di Gian Maria Tosatti, attraverso un’esplorazione singolare e poetica del suo spazio domestico.

Anton Giulio Onofri, Casa di Gian Maria a Napoli (2020)

Nell’autunno 2020, tra una quarantena e l’altra, Anton Giulio Onofri è passato un paio di volte per Napoli, invitato a sostare in casa di Gian Maria Tosatti, cui è legato da un sodalizio intellettuale che dura da più di 12 anni. Ma in quei mesi l’artista andava e veniva senza preavviso dall’Ucraina, dove, a Odessa, stava allestendo un episodio del suo progetto Il mio cuore è vuoto come uno specchio, perciò i due non sono riusciti a incontrarsi. Onofri ha, così, approfittato dell’occasione per aggirarsi tra le stanze dell’appartamento, alla ricerca delle tracce dell’amico. Opere in lavorazione nello studio o appese alle pareti, una fitta libreria, apparecchiature obsolete, fiori e piante, attrezzi, le stoviglie in cucina, gli amati gatti: il suo obiettivo fotografico ha indagato ogni dettaglio per individuare le inquietudini di Tosatti nel cruciale passaggio dei suoi 40 anni, ma anche per restituire l’intensità magnetica delle sue opere sullo sfondo di una Napoli costantemente “nell’aria”. Dalle foto è poi scaturito tra i due amici un dialogo intimo, quasi una confessione, che ha trovato voce in un breve scambio epistolare, dove emergono i molteplici riferimenti letterari, artistici e cinematografici ad ampio raggio condivisi da entrambi: una convergenza di interessi che è anche, e soprattutto, un incontro tra due sensibilità.   

Anton Giulio Onofri, Casa di Gian Maria a Napoli (2020)
Anton Giulio Onofri, Casa di Gian Maria a Napoli (2020)

Gian Maria Tosatti ha eletto Napoli a propria città d’adozione: tra il 2013 e il 2016 l’artista ha realizzato, proprio nel capoluogo campano, uno dei suoi progetti più significativi, Sette Stagioni dello Spirito, in sette grandi edifici storici e monumentali di Napoli in stato di abbandono. Recentemente è stata riaperta al pubblico, a Castel Sant’Elmo, storica fortezza carceraria partenopea, l’opera permanente My dreams, they’ll never surrender. All’ultima Biennale di Venezia è stato per la prima volta l’unico artista del Padiglione Italia, dove ha presentato l’opera Storia della Notte e Destino delle Comete.

Anton Giulio Onofri è fotografo, scrittore, videasta e autore di programmi televisivi. Culturalmente onnivoro, è un boomer (nato nel 1959) di quelli che il lavoro lo hanno imparato sul campo, senza frequentare scuole, corsi o seminari. Coltiva fin da ragazzo la sua passione per la fotografia, da quando il padre gli regalò una Voigtländer Vito B permettendogli di usare, di tanto in tanto, la sua Rolleiflex. Durante il lockdown del 2020, munito di permesso speciale, ha realizzato per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma il progetto fotografico Roma città chiusa.

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