È partita a ottobre la ricerca del nuovo direttore del Museo Madre di Napoli da parte della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, attraverso un bando di selezione per la posizione, con contratto a tempo determinato della durata di tre anni. La scadenza era stata fissata per il 21 novembre 2022.
Dopo due giornate di selezione e valutazione delle application arrivate, da parte della giuria composta da Angela Tecce (presidente, Fondazione Donnaregina), Maria Letizia Magaldi (vicepresidente, Fondazione Donnaregina), Achille Bonito Oliva (consigliere, Fondazione Donnaregina), Adam Weinberg (Alice Pratt Brown director, Whitney museum of American Art), Anna Mattirolo (storica dell’arte contemporanea), sono stati annunciati i cinque nomi dei possibili candidati alla nuova direzione: Lorenza Baroncelli, Maria Chiara Bertola, Antonio Cataldo, Eva Elisa Fabbris, Milovan Farronato.
Da gennaio 2020, l’incarico di direttore del Museo è ricoperto da Kathryn Weir, già direttrice dello sviluppo culturale presso il Centre Pompidou di Parigi, e ormai arrivata a scadenza mandato. «Sono molto soddisfatta – dichiara Angela Tecce – delle proposte pervenute e del lavoro svolto dalla commissione esaminatrice, di cui ringrazio tutti i membri, che ha contribuito a selezionare una rosa di candidati di altissimo profilo, con progetti interessanti e di rilievo. Siamo al lavoro per dotare il museo d’arte contemporanea della Regione Campania di un direttore che garantisca il mantenimento dell’alto standard di proposta culturale acquisito negli anni, e che possa sempre più rendere la nostra istituzione un punto di riferimento nel dibattito attuale, i cui confini sono oggi assai più ampi dello stretto ambito disciplinare». E aggiunge: «Sarà importante proporre sinergie e collaborazioni con prestigiose istituzioni internazionali, offrire un’aggiornata programmazione rivolta alle sperimentazioni artistiche più innovative, al fianco di ricognizioni e approfondimenti sulla storia dell’arte recente. Nella nostra prospettiva c’è, inoltre, l’aspirazione ad ampliare il riconoscimento delle istanze del nostro territorio, allargandone la portata».
I CANDIDATI
Lorenza Baroncelli (1981) è architetta, urbanista e curatrice. Fa parte del Comitato scientifico della Triennale di Milano, oltre a essere visiting professor al Politecnico di Vienna (TU Wien) e membro dell’Advisory Board del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (DABC) del Politecnico di Milano e a insegnare al Master of Art della Luiss di Roma. Nel 2014 ha curato con Hans Ulrich Obrist il Padiglione svizzero alla Biennale di Architettura di Venezia diretta da Rem Koolhaas; tra il 2015 e il 2016 è stata Associate special projects alla Serpentine Galleries di Londra e dal 2015 al 2018 assessora alla rigenerazione urbana, progetti e relazioni internazionali, marketing territoriale e arredo urbano a Mantova.
Maria Chiara Bertola (1961) è curatrice del progetto di arte contemporanea Conservare il futuro alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia istituzione con la quale si identifica da molti anni. Dal 2014 è socia fondatrice della Venice Gardens Foudation di Venezia, ideatrice e curatrice del Premio Furla per giovani artisti italiani dal 2000 al 2015. Inoltre è stata direttrice artistica dell’Hangar Bicocca di Milano dal 2009 al 2012, presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dal 1996 al 1998; ha co-curato il Padiglione Venezia della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (2007) ed è stata tra i curatori della XV Quadriennale di Roma (2008).
Antonio Cataldo è stato curatore dell’OCA – Office for Contemporary Art Norway, dal 2018 è direttore di Fotogalleriet a Oslo; negli anni, in Italia, ha lavorato come curatore alla Fondazione March di Padova ed è stato tra i fondatori del collettivo sperimentale Intorno Group a Venezia.
Eva Elisa Fabbris (1979), curatrice e storica dell’arte che dal 2016 fa parte del Dipartimento Curatela e Ricerca di Fondazione Prada; dal 2013 al 2016 è stata curatrice e coordinatrice di Back to the Future per la fiera Artissima, oltre ad aver lavorato al Museion di Bolzano e alla Galleria Civica di Trento È stata co-curatrice al Kaleidoscope Project Space di Milano con Michele D’Aurizio nel 2011-2012, oltre ad aver curato mostre al Nouveau Musée National de Monaco, alla galerie de l’erg a Bruxelles, alla Triennale di Milano e alla Fondazione Morra a Napoli.
Milovan Farronato è direttore e curatore del Fiorucci Art Trust, per il quale ha sviluppato dal 2011 il festival Volcano Extravaganza a Stromboli. Insieme all’artista Paulina Olowska, nel 2014 ha fondato il simposio Mycorial Theatrea Rabka, in Polonia, che nel 2016 è migrato a San Paolo in Brasile. Ha concepito The Violent No! all’interno della 14esima Biennale di Istanbul nel 2015, e dal 2005 al 2012 è stato direttore dell’organizzazione no profit Viafarini e curatore presso DOCVA Documentation Centre for Visual Arts, Milano, nonché curatore del Padiglione Italia alla Biennale Arte di Venezia 2017.