Zerocalcare nuovo graphic novel e personale a Milano

Una lunga e intensa testimonianza a fumetti sul suo viaggio in Iraq e una personale in arrivo alla Fabbrica del Vapore a Milano

Pochi giorni fa, la classifica generale dei libri più venduti redatta da Repubblica – e pubblicata sull’inserto culturale Robinson – segnalava No sleep till Shengal (cartonato, 208 pagine in bianco e nero, 23 euro) al primo posto tanto della classifica generale quanto di quella incentrata sulla narrativa italiana. Distribuito nelle librerie e nelle fumetterie di varia, il nuovo – e atteso – graphic novel di Zerocalcare, classe 1983, è stato pubblicato da Bao Publishing con una tiratura da capogiro: 234mila copie. Si tratta di una cifra che costituisce la tiratura più ampia nella storia della casa editrice milanese nata nel 2009 (e più in generale, nel nostro paese, per un volume a fumetti); ma per Michele Rech – aretino e romano d’adozione – non è un inedito ritrovarsi al primo posto nella classifica generale dei volumi più venduti (davanti a romanzi di autori “best seller”) che nulla hanno a che spartire con i graphic novel.

Collocandosi in modo solido nel solco tracciato dal fumettista nel 2015 con Kobane calling («tre viaggi, Turchia, Iraq, Siria, il Kurdistan come i telegiornali non lo raccontano. Le macerie di Kobane e un popolo intero in guerra per difendere il proprio diritto a esistere, proteggendo labili confini la cui esistenza non è sancita da nessun atlante geografico», recita la nota di presentazione), No sleep till Shengal è una lunga e intensa testimonianza a fumetti in cui l’autore che descrive il suo viaggio in Iraq, compiuto lo scorso anno, per far visita alla comunità ezida – una popolazione che fa parte del Kurdistan ma appartiene ad una religione pre-islamica, ed è una minoranza culturale e religiosa discriminata da millenni – minacciata dalle forti tensioni internazionali e tutelata dalle milizie curde. Per documentarne le condizioni di vita e la lotta incessante. Un nuovo reportage a fumetti dal Medio Oriente dunque, e anche in questo caso il viaggio si rivela tutt’altro che semplice: perché più volte la delegazione italiana viene rifiutata ai check point controllati dalle varie forze politiche e dai militari che si spartiscono l’egemonia del complesso suolo iracheno. 

Un graphic novel che veicola un racconto dall’impatto forte (con i toni di grigio realizzati dal fumettista e illustratore spagnolo, residente a Berlino, Alberto Madrigal), che cristallizza un momento geopolitico ben definito, nel quale un manipolo di coraggiosi si oppone con forza allo strapotere di chi etichetta come “terrorismo” qualsivoglia tentativo di resistenza, mentre gli assetti di potere mutano adagio. E il sogno del confederalismo democratico, vero e proprio paradigma di contrasto dei popoli oppressi – in un lembo di terra di Mesopotamia troppo sovente dimenticato – corre il rischio di dissolversi per sempre. Con l’occidente che sta a guardare.
A questo proposito è proprio Zero a spiegare che «siccome era, ed è ancora, una situazione particolarmente grave, nel senso che da un momento all’altro quell’autonomia rischia di essere spazzata via da queste forze che non la vogliono, il mio nuovo libro serve ad accendere un po’ i riflettori su quella esperienza specifica». 

E lo stesso fumettista sarà al centro, dal 15 dicembre al 7 aprile 2023, di una corposa personale alla Fabbrica del Vapore di Milano. Ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Minimondi eventi e Arthemisia, promossa dal comune di Milano (direzione cultura), con la curatela di Giulia Ferracci, Zerocalcare, dopo il botto presenterà al pubblico oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific. Afferma Zerocalcare: «Il meteorite non sta cadendo. È caduto. Il covid ci ha dato la possibilità di ripensare la società, di tirare fuori uno spirito diverso, più attento agli altri e alla collettività, ma non è accaduto. La mostra parla di tutto questo».

Info: www.baopublishing.it

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