Le opere “impacchettate” di Christo e Jeanne-Claude al museo Kunstpalast di Düsseldorf

Il museo tedesco celebra la produzione artistica dei due coniugi con una retrospettiva, fino ai progetti mai realizzati

La mostra Christo und Jeanne-Claude. Paris. New York. Grenzenlos al museo Kunstpalast di Düsseldorf espone fino al 23 gennaio del 2023 opere salienti degli artisti Jeanne-Claude e Christo. La maggior parte delle opere provengono dalla collezione di Ingrid e Thomas Jocheim, che rappresenta una delle più esaustive collezioni di opere dei due artisti.

La mostra si snoda in dieci sale che sviluppano diversi aspetti tematici della loro produzione artistica: i progetti urbani, i progetti legati al paesaggio e quindi alla land art e i progetti mai realizzati. Una sezione è dedicata ad opere di artisti a loro contemporanei, come Alberto Burri, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, le cui opere rendono evidente quali fonti di ispirazione abbiano contribuito alla maturazione del loro stile. 

Ad aprire l’esposizione è uno dei progetti più famosi di Christo: Arc de Triumphe, Wrapped, ovvero l’arco di trionfo impacchettato, un progetto a cui Christo aveva lavorato sin dal 1961 e la cui realizzazione finale avvenne però soltanto nel 2021, dopo la sua morte.

Christo, Arc de Triumphe, Wrapped, 1961/2021

Con l’ingresso nella prima sala dedicata alla mostra viene subito presentato il carattere peculiare della scelta espositiva. Una gigantografia della realizzata opera parigina crea un fenomeno immersivo per cui il fruitore si sente nell’ hic et nunc partecipe dell’installazione. Le dimensioni della gigantografia e la posizione nella sala rubano in un primo momento la scena alle opere d’arte esposte. Lo stesso processo si ripete nella sala dedicata al Wrapped Reichstag berlinese. La gigantografia riesce a trasmettere allo spettatore la sensazione di essere ancora una volta parte di quel momento storico e artistico ben preciso. Anche questo progetto vanta una lunga storia iniziata negli anni Settanta e conclusasi nel 1995 con la sua realizzazione, che portò a Berlino più di cinque milioni di visitatori. 

Christo und Jeanne-Claude Wrapped Reichstag. Project for Berlin, Germany, 1971 – 95, Fotografie 1995 Reichstag Fototapete

I progetti degli artisti e le loro opere sono accompagnati da citazioni chiave dei due artisti in merito alla loro arte, che scorrendo sulle pareti risuonano nella mente dello spettatore come un monito sull’interpretazione da dare alla loro produzione. La loro creazione sarebbe infatti libera da morali, principi estetici forzati o scopi ben precisi e quindi totalmente libera. Il gesto di impacchettare gli oggetti a loro cari come il Wrapped Payphone del 1988, o simboli politici come il Reichstag tedesco, rivelerebbe il desiderio di liberare la percezione visiva da quella specie di inflazione creata dal vedere qualcosa troppo spesso e per questo smettere di vederlo realmente. Attraverso l’impacchettamento, un fenomeno che potrebbe apparire di cattura, viene invece liberata la fantasia, i ricordi e la componente emotiva legata a quell’oggetto o simbolo. 

Ai progetti urbani si affiancano i progetti di land art a cui la coppia si dedicò a partire dagli anni 60 e di cui fa parte l’opera Wrapped Coast per cui la costa sudorientale di Sidney venne impacchettata nel 1968. In queste opere non è solo il risultato finale lo scopo, ma anche il processo che porta alla sua realizzazione. La visione che diventa progetto e poi diventa realtà è parte fondamentale dell’opera d’arte. 

Christo, Die schwimmenden Stege. Projekt für den Iseo-See, Italien, 2014
Sammlung Ingrid & Thomas Jochheim © Christo and Jeanne-Claude Foundation/ VG Bild-Kunst, Bonn, 2022. Photo André Grossmann

La componente visionaria è infatti sostanziale nell’operato dei due artisti. La mostra si conclude proprio con i progetti dell’ultima opera, che però non venne mai realizzata: Mastaba. L’opera, composta da 40.000 barili d’olio colorati, rappresenterebbe la scultura più grande del mondo se venisse realizzata. La sala con i progetti per Mastaba, l’ultima sala della mostra, è l’unica con pareti scure e luci soffuse. I progetti dei due artisti risaltano nella sala e alle pareti come l’oro al termine di un lungo processo alchemico di trasformazione. Si percepisce una vaga sensazione di compianto accompagnata dalla consapevolezza di una trasformazione dei propri punti di vista. Una scelta espositiva che fa vivere la visita alla mostra quasi come una rinascita nell’osservazione delle cose. 

La mostra del museo Kunstpalast è stata realizzata in cooperazione con la Fondazione Schleswig-Holsteinische Landesmuseum Schloss Gottorf.

Christo und Jeanne-Claude. Paris. New York. Grenzenlos
fino al 21 gennaio 2023
Ehrenhof 4-5, 40479 Düsseldorf
info: kunstpalast.de

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