Con un pavimento in resina colata e 400 sedie uniche, Gaetano Pesce ha creato una scenografia mozzafiato per Bottega Veneta a Milano durante la Fashion Week.
Pochi giorni prima della seconda collezione del designer francese Matthieu Blazy, nuovo direttore creativo di Bottega Veneta, la maison italiana ha annunciato che il pluripremiato designer, artista e architetto Gaetano Pesce avrebbe creato la scenografia della sfilata con una commissione senza precedenti.
E così è stato: composto da un vasto pavimento compatto in resina nella vivida tavolozza satura per la quale l’ottantaduenne Pesce è noto – ornato da una scritta “Gaetano” vicino all’ingresso – e da 400 sedie progettate individualmente, l’allestimento si è mostrato al pubblico come un’espressione del caratteristico approccio umanista del designer italiano. Definito da un senso di gioco e spesso caratterizzato da motivi naif, Pesce si oppone alla ripetizione, privilegiando pezzi unici e irripetibili.
Sul pavimento di resina creato da Gaetano Pesce si legge: “Questo è un tributo alla diversità”. E difatti con queste parole commenta Pesce la collaborazione e il setting realizzato «Questo spazio – afferma – è un omaggio alla diversità. Si tratta dell’essere umano; siamo tutti diversi. Le persone dicono che siamo tutti uguali – che si fottano. Siamo tutti diversi e questa è la nostra qualità distintiva, altrimenti siamo solo una copia. Siamo tutti originali, e questo è uno dei temi del mio design».
Un messaggio politico, che il designer sceglie come statement per presentare una collezione in collaborazione con l’azienda di moda. Le sedie ideate da Pesce sono pezzi unici di design intitolati “Come Stai?”, una domanda personale diretta a un immaginario interlocutore che ne esalta l’individualità e singolarità. Le sedie, sulle quali si sono seduti ospiti del calibro di Raf Simons, François Henri Pinault e Kirsten Dunst, sono acquistabili in occasione della prossima edizione di Design Miami.
«Gaetano mi disse – racconta Blazy – Quando pensi a me, devi pensare: “Come Stai?” e tu devi rispondere: “Tutto Bene!”. È così che penso a Gaetano ed è per questo che è il nome della sedia».